Contagi ancora in crescita, a Como +56
I numeri dell’epidemia tornano ad aumentare in Lombardia, anche se
l’invito degli esperti è di non fermarsi ai meri dati. “I dati purtroppo
segnano una crescita anche significativa, ma sono legati anche a una
strategia diversa e possono in realtà essere meno negativi di quello che
appare”, ha detto Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare.Il
numero dei contagiati è arrivato a 34.889, con una crescita di 2.543
positivi. Aumentano anche i ricoverati, che sono oggi 10.681, pari a 655
più di ieri. Più contenuto l’aumento dei malati in terapia intensiva,
aumentati di 27 per un totale che ora è di 1.263. Purtroppo sempre
drammatico il dato relativo alle vittime del coronavirus, che nelle 24
ore sono state ancora 387 per un totale di 4.861.Cresce in modo
significativo fortunatamente anche il numero dei pazienti guariti e
dimessi, che oggi sono in totale 7.839, ovvero 1.501 in più rispetto a
ieri.
Per quanto riguarda le diverse province, a Bergamo e Brescia la crescita è in linea con quella dei giorni scorsi, mentre è più elevato il dato della provincia di Milano, con 848 nuovi casi accertati e un totale arrivato a 6.922.Il dato di Como è ancora una volta in linea con quello dei giorni scorsi e anzi la crescita dei casi è inferiore. In totale i positivi sono 762, con un aumento di 56. Ieri, la crescita era stata di 71 casi. La quasi totalità dei comuni del territorio lariano ha ormai almeno un caso e purtroppo è molto alto il dato relativo ai comaschi che hanno perso la vita, difficile anche da calcolare ma che secondo gli ultimi dati si avvicina a cento.
Per quanto riguarda l’interpretazione dei dati, Carlo Federico Perno,
medico del Niguarda e docente universitario a Milano, precisa: “I
numeri ci dicono che oggi ci sono aumenti dei nuovi positivi e anche dei
guariti. I positivi in più non rappresentano le nuove infezioni ma le
nuove diagnosi. Abbiamo misurato chi si è infettato da 7 a 14 giorni fa e
ora ha i sintomi. Stiamo eseguendo un numero maggiore di tamponi,
allargando i test alle residenze socio assistenziali, al personale
sanitario e ad altre categorie e questo aumento dei test inevitabilmente
comporta un aumento apparente dell’infezione, che è un aumento solo
delle diagnosi”.“I guariti stanno rapidissimamente aumentando – ha
aggiunto Perno – Stiamo uscendo dal “ghetto” dell’analisi delle persone
gravi e stiamo andando a capire quello che avviene sul territorio. Per
questo, credo che il cauto ottimismo continua ad esserci anche oggi come
nei giorni scorsi”.
