Riduzione in vista anche per il personale a tempo determinato
La scure dei tagli si abbatte sui nidi comunali di Como. E la prima (e per ora unica) struttura a farne le spese è l’asilo di Lora. L’annuncio è arrivato ieri mattina direttamente dall’assessore alle Politiche educative, Anna Veronelli, insieme con la dirigente del settore, Franca Gualdoni. E se non si può parlare propriamente di un fulmine a ciel sereno – visto che il nido in questione era a rischio da almeno un biennio – di sicuro l’accelerazione del Comune ha un significato preciso. E cioè
che, anche per un servizio storico e di eccellenza come quello dei nidi, è definitivamente tramontata l’epoca del “tutto a tutti ad ogni costo”.
Per il caso di Lora, peraltro, i numeri parlano chiaro. Un primo macro-dato rende subito chiare le difficoltà in cui versava la struttura: dal 2007, su oltre 1.200 richieste complessive di iscrizione ai nidi del Comune di Como, soltanto 41 hanno interessato la sede di Lora. Veramente una miseria. Altro elemento: il nido in questione non ha sostanzialmente mai avuto una lista d’attesa, segno chiaro della scarsa “attrattività”. O comunque di una frequentazione ridotta veramente all’osso.
Venendo all’oggi, sui 30 posti disponibili in totale a Lora l’occupazione non è nemmeno troppo bassa, visto che i bambini iscritti (di età compresa tra zero e 3 anni) sono 25. Il vero neo, però, è un altro. Dei 25, infatti, soltanto 6 sono stati iscritti da famiglie effettivamente residenti nel quartiere (l’anno prossimo è stato calcolato che a Lora resterebbero soltanto 15 bambini, dei quali soltanto 8 della zona). Per quanto riguarda gli altri, uno addirittura proviene da fuori Como, mentre i restanti bambini sono stati “dirottati” a Lora un po’ da tutta la città. Il fenomeno è semplice: alla luce delle richieste decisamente più alte che si registrano per i nidi del centro città, con la concreta prospettiva per numerose famiglie di non poter iscrivere il figlio o comunque di doversi affidare alla buona sorte una volta entrati nelle liste d’attesa, ecco che il Comune propone praticamente sempre la soluzione-Lora. Che, peraltro, se è vero che in qualche caso è stata accettata dai genitori dei piccoli pur di iscrivere i figli al servizio, in tantissimi altri casi (la stragrande maggioranza) viene rifiutata. Da qui la costante difficoltà per l’amministrazione di far tornare i conti per il caso specifico. E la decisione di chiudere definitivamente la struttura, naturalmente alla fine dell’anno in corso che proseguirà regolarmente fino alla pausa estiva.
La decisione di chiudere il nido di Lora – per inciso, sede con uno sbilancio tra costi e introiti pari a circa 250mila euro nel 2010, ultimo dato complessivo disponibile – avrà riflessi anche sul personale. Nell’ambito della riduzione già attuata l’anno scorso del 25% per quanto riguarda i dipendenti con contratti a tempo determinato, quest’anno il Comune è intenzionato a seguire la stessa, dolorosa strada.
Emanuele Caso
Nella foto:
La sede dell’asilo nido di Lora. Alla fine dell’anno scolastico la struttura chiuderà. Possibile che, in seguito, venga gestita dai privati (Mv)