Sarebbero già una decina abbondante le segnalazioni giunte alla Procura della repubblica di Como per la mancata «inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità», quell’articolo 650 del codice penale di cui tanto sentiremo parlare in questi giorni. L’articolo colpisce «chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene», quello cioè che è stato deciso per cercare di limitare la presenza in strada ingiustificata di quelle persone che non hanno una reale esigenza medica o di lavoro. L’intento, come è noto, è quello di tentare di limitare la diffusione del Coronavirus, provvedimento del Governo che tuttavia in molti – sciaguratamente – ancora non prendono sul serio.La speranza è che, dove non è riuscito il buonsenso, riesca il codice penale: l’articolo appena menzionato punisce infatti i responsabili «con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro». Già ieri tutte le forze di polizia erano in strada per verificare la legittimità degli spostamenti. Le prime denunce sono arrivate di notte, ad opera delle volanti e della polizia stradale di Como. Ieri poi anche carabinieri e le altre polizie locali di tutto il territorio hanno iniziato a pattugliare. Solo a Como la polizia locale ha effettuato una trentina di verifiche. Tra i colpiti dalla segnalazione in procura non solo automobilisti, ma anche un commerciante che aveva tenuto aperta la propria attività ben oltre le 18 della sera. Oggi c’è poi stato un ulteriore summit. La sensazione e che le linee guida verranno applicate in modo ancora più severo e stringente a partire dalla giornata di oggi. Insomma, non c’è più tempo da perdere.
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