(ANSA) – ROMA, 03 LUG – Nel nostro Paese va realizzata una “seria” riforma degli ammortizzatori sociali, che “guardi alle possibili reindustrializzazioni e all’evoluzione del mercato del lavoro”, la cui urgenza è venuta a galla, “in tutta la sua interezza, quando ci siamo trovati ad affrontare l’emergenza Covid-19. Abbiamo in qualche modo provato a fare una semplificazione” del sistema, che è “complesso” e “farraginoso”, già “col decreto Cura Italia, poi col successivo decreto Rilancio. Non è una riforma”, però, si è agito “dando anche strumenti come la cassa in deroga, in modo da coprire anche quelle imprese e quei lavoratori che, al momento, non sono coperti da alcun sostegno al reddito”. Parola del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che ha aperto questo pomeriggio un webinair promosso dall’università Cattolica sugli ammortizzatori e le semplificazioni. “In Italia ci sono circa 18 diversi tipi di ammortizzatori sociali, quasi tutti in capo all’Inps, due totalmente al di fuori”, ossia “il fondo artigiani ed il fondo somministrati”, e poi vi sono quelli delle province di Trento e Bolzano e quelli degli Enti bilaterali, che fanno capo all’Inps. Per la titolare del dicastero di via Veneto, dunque, il meccanismo è “davvero molto complesso, e sicuramente ci ha messi in difficoltà nell’affrontare l’emergenza” Coronavirus. (ANSA).
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