Coronavirus, in Svizzera niente manifestazioni con il “grande pubblico”
Il consiglio federale svizzero ha dichiarato ieri mattina lo «stato di situazione particolare» e ha emanato una ordinanza sul Coronavirus con la quale sono state sospese le manifestazioni pubbliche e private che attirano più di 1.000 persone; tutti gli eventi con un’affluenza inferiore, invece, dovranno provvedere a una valutazione dei rischi. Il divieto resta in vigore almeno fino al 15 marzo. La decisione del governo elvetico è arrivata nel giorno in cui i casi di Coronavirus nel Paese sono saliti a 15 (altre 100 le persone in osservazione e in quarantena). Dalla sua approvazione (2013), la legge sulle epidemie – che fu anche oggetto di un voto popolare – viene applicata per la prima volta in Svizzera. Intanto, ieri sera nel consueto bollettino giornaliero sulla situazione nel Cantone, il consiglio di Stato del Ticino ha fatto sapere che non ci sono stati «nuovi casi confermati di Coronavirus. Il paziente risultato positivo negli scorsi giorni è nel frattempo stato dimesso dall’ospedale ed è in quarantena al proprio domicilio. Lunedì 2 marzo 2020 – si legge ancora nella nota ufficiale – le scuole riapriranno regolarmente». I genitori sono stati tuttavia «invitati a tenere a casa i ragazzi che manifestassero sintomi influenzali (febbre, tosse, raffreddore)». Infine, il governo di Bellinzona ha deciso di «annullare Espoprofessioni», manifestazione fieristica in programma a Lugano dal 9 al 14 marzo prossimi.