La sala di via Varesina«Se ami il cinema, sostieni lo spazio Gloria». Como, proverbialmente povera di schermi cinematografici negli ultimi anni dopo la chiusura dell’Europlex di Camerlata e dell’Astoria di via XX Settembre, rischia di perdere anche un’altro spazio storico, appunto il Gloria, la sala d’essai di via Varesina 72. Dove è da tempo iniziato il conto alla rovescia: da gennaio, infatti, in tutto il Paese non saranno più in distribuzione le classiche pellicole ma solo film in digitale e quindi per proseguire
sul mercato delle proiezioni al Gloria serve un proiettore ad hoc. Il circolo Xanadu che fa capo al circuito Arci provinciale ha già avviato tramite concerti, eventi e iniziative una massiccia raccolta di fondi ma la clessidra è inesorabile e i fondi scarseggiano.«Siamo a 3500 euro su 22mila», dicono via mail. «È necessario raggiungere la quota prevista per poter usufruire delle vostre donazioni, quindi fatevi sotto. Anche solo 5 euro ci aiuteranno ad acquistare il proiettore digitale» recita un appello del circolo lanciato via Internet. E segue un monito inquietante: «Se entro la fine dell’anno non riusciremo a recuperare la cifra che ci serve, rischiamo la chiusura… Forza che ce la facciamo».Il circolo Xanadu di Como ha in gestione lo storico Gloria di via Varesina 72 a Como, che fa rassegne di cinema d’autore, con una visione aperta sul cinema internazionale ed è una delle due sole sale per proiezioni cinematografiche rimaste attive in città insieme con l’Astra che è proprietà della parrocchia di San Bartolomeo.La messa in sicurezza al Gloria che è stata un’altra delle voci di spesa importanti degli ultimi mesi è costata 18.000 euro, raccolti in parte con la campagna “Una tegola sul Gloria”. Tra le prossime uscite quelle per adeguare lo spazio alle normative che riguardano le sale da spettacolo. Per lavori a regola d’arte servono ancora oltre 100mila euro. «Pericolosamente in mezzo al guado» si è intitolata un’assemblea dell’associazione lo scorso giugno. Per il proiettore, la corsa contro il tempo è di dieci settimane.
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