Categories: Cultura e spettacoli

“Cosmogonie” festeggia 23 tappe e sbarca a Venezia

Giro artistico d’Italia all’insegna del connubio tra scienza e creatività. Arriva una nuova tappa, la numero 23, della mostra itinerante comasca  “Cosmogonie”, a cura di Michele Caldarelli, che esplora temi come l’astrofisica e la cosmologia mettendo a confronto le più diverse teorie. L’intenzione programmatica del progetto che è partito nel 2005, è sviluppare un clima di sinergia possibile fra le arti e le scienze che non trascuri alcuna disciplina e ne favorisca ispirazione reciproca proponendo interventi di fisici, astronomi, matematici, architetti e poeti. Il progetto vede al centro le opere dello scultore lariano Paolo Barlusconi festeggia come detto la ventitreesima tappa espositiva dall’8 al 28 maggio a Venezia presso la Galleria Venezia Viva – San Marco 1878/a con Viaggio al centro dell’Universo, un omaggio a George Sand e con una introduzione di Michele Emmer. La presenza presso Venezia Viva, nello spazio espositivo dell’Atelier Aperto e in collaborazione col Centro Internazionale della Grafica di Venezia, vuole essere un omaggio alla figura di George Sand che in questo edificio abitò nell’estate del 1834 ed evocò l’anima di Venezia nelle “Lettres d’un voyageur”, in Jacques André e Leone Leoni (come recita la targa posta sull’edificio). Questa puntata di Cosmogonie in parallelo con la Biennale d’arte a Venezia vuole trasfondersi nell’atmosfera visionaria del suo libro “Viaggio nel cristallo” (Laura) e argomentare, mediante un approccio storico interdisciplinare, su un ipotetico viaggio al centro del Cosmo come equivalente ideale del viaggio al centro della Terra descritto dalla Sand e non solo. In parallelo e a commento dello spirito della mostra viene infatti proposta una rassegna iconografica e letteraria incentrata su diversi testi (pubblicati fra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘900) dedicati a tale avventura, citando fra tutti quello di Verne, coevo e del tutto simile a quello della Sand, oltre all’”Icosameron” di Giacomo Casanova. Le opere esposte sono “lasergrammi” ossia realizzate impressionando l’effetto della scomposizione di un raggio laser su carta fotosensibile, per proiettare virtualmente nel centro del Cosmo la poetica terrestre della Sand. Nel 2019, con rinnovata attenzione al programma di esplorazione spaziale, si celebrerà il cinquantenario del primo allunaggio e intendiamo, con l’argomento di questa mostra, essere in sintonia con lo spirito del nostro tempo.

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