(ANSA) – ROMA, 01 MAR – La crisi Covid potrebbe causare, a livello mondiale, 1000 miliardi di dollari di perdite sui crediti nel triennio 2020-2022, una quantità pari al 2% del Pil mondiale ma che è comunque minore di quella sofferta durante l’ultima grande crisi finanziaria. E’ quanto scrive la Bri, la banca dei regolamenti internazionali con sede a Basilea, nel suo ultimo rapporto sottolineando come la forte debacle di alcuni settori, come quello turistico, non si percepisce a livello aggregato visto il loro minor peso in termini di volume sui crediti totali. E la crisi Covid colpirà in maniera differenziata il credito nei diversi paesi e nei diversi comparti e sarà più pesante, fra i paesi avanzati, in Gran Bretagna con Francia e Italia nelle posizioni successivi. Le perdite sui crediti come percentuale sul Pil toccheranno il culmine a livello aggregato nel 2021 fra 0,4 e 2,4 punti percentuali sopra i livelli pre Covid. La stima di aumento delle perdite 2020-2022, in linea con la caduta del Pil, è quindi più contenuta in Cina (+0,7%) e più severa in Gran Bretagna (5,1%). Per l’Italia e la Francia si aggira attorno al 2%. Le differenze, notano alla Bri, derivano anche dalla diversa esposizione e peso a settori più o meno colpiti dalla pandemia nei vari paesi. E’ il caso appunto della Germania dove il comparto dei servizi ha una minore incidenza rispetto a Gb, Italia e Francia. (ANSA).
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