(ANSA) – MILANO, 15 OTT – Altre 150 denunce di parenti di vittime del coronavirus saranno da oggi all’esame dei pm della Procura di Bergamo che hanno aperto inchieste sulle conseguenze della diffusione del Covid. Due le inchieste, in particolare sulla chiusura per alcune ore del Pronto soccorso di Alzano Lombardo dopo la scoperta di due casi e la mancata applicazione delle zone rosse a Nembro e ad Alzano. Le denunce si aggiungono alle altre centinaia presentate nei mesi scorsi, con migliaia di allegati e il professor Andrea Crisanti, consulente dei pm, ha chiesto sei mesi di tempo per poterle esaminare. Il Comitato Noi denunceremo, coordinato dall’avvocato Consuelo Locati, continua a chiedere che si tolga la segretezza a tutti gli atti della task force del Ministro della Salute e accusa il nostro Paese di aver violato le linee guida dell’OMS sulla comunicazione in caso di minaccia epidemica. EMBED START Image {id: “editor_0”} Consuelo Locati, che assiste il Comitato ”Noi denunciamo”, e Luca Fusco, presidente e fondatore del Comitato, in procura a Bergamo durante il Denuncia Day, Bergamo, 10 giugno 2020. ANSA/ FILIPPO VENEZIA EMBED END Image {id: “editor_0”} Per il responsabile della comunicazione del comitato, Robert Lingard, “le linee guida dell’OMS sono chiarissime. Durante una emergenza di sanità pubblica, la popolazione ha bisogno di sapere a quali rischi va incontro, e quali azioni deve intraprendere per proteggere la propria vita e la propria salute”. (ANSA).
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