(ANSA) – MILANO, 11 GEN – Sono ancora in corso le acquisizioni di documenti nei vari uffici del ministero della sanità da parte della Gdf e della Procura di Bergamo che da qualche settimana stanno raccogliendo ulteriori atti per ricostruire se l’Italia, con l’affacciarsi dell’emergenza Coronavirus, era o meno dotata di un piano pandemico aggiornato o se, come è emerso da una serie di deposizioni, in primis quella del ricercatore dell’Oms Francesco Zambon, il piano che era a disposizione a marzo e con data 2017 era davvero un copia-incolla di quello del 2006. Il piano pandemico, al di là delle recenti questioni che hanno investito l’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle contrapposizioni, come si evince dalle dichiarazioni pubbliche, tra Zambon e Ranieri Guerra, direttore vicario dello stesso Oms, è diventato in sostanza il capitolo portante dell’indagine sulla gestione del Covid nella Bergamasca, che riguarda la mancata istituzione della zona rossa, l’anomala apertura e chiusura dell’ospedale di Alzano e le morti nelle Rsa. E proprio per chiarire il tema architrave dell’inchiesta tra una decina di giorni verranno sentiti come presone informate sui fatti 4 se non 5 dirigenti-tecnici che lavorano negli uffici del ministero. (ANSA).
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