Covid: Israele, percentuale contagi stabile al 3,5 per cento
(ANSAmed) – TEL AVIV, OCT 20 – Dopo un primo lockdown imposto lo scorso aprile, Israele è entrato alla fine di settembre nel suo secondo lockdown che – secondo il professor Eran Segal, un ricercatore dell’Istituto Weizman di Rehovot – ha avuto effetti più rapidi e più incisivi del previsto. Ciò è stato attribuito ad un più diffuso uso delle mascherine e ad un maggiore rispetto dei divieti di assembramento. Oggi i ministri del gabinetto del coronavirus torneranno a discutere di un ulteriore alleviamento del lockdown, ed in particolare esamineranno le precauzioni necessarie per la riapertura delle scuole. Dopo un primo lockdown imposto lo scorso aprile, Israele è entrato alla fine di settembre nel suo secondo lockdown che – secondo il professor Eran Segal, un ricercatore dell’Istituto Weizman di Rehovot – ha avuto effetti più rapidi e più incisivi del previsto. Ciò è stato attribuito ad un più diffuso uso delle mascherine e ad un maggiore rispetto dei divieti di assembramento. Oggi i ministri del gabinetto del coronavirus torneranno a discutere di un ulteriore alleviamento del lockdown, ed in particolare esamineranno le precauzioni necessarie per la riapertura delle scuole. (ANSAmed).
