Sono sempre più numerose le imprese lombarde che decidono di mettersi in rete per affrontare le sfide del mercato. Secondo gli ultimi dati fornita da Unioncamere Lombardia e Infocamere, dal 2016 crescono del 25,6% sfiorando quota 3.200, oltre 600 in più rispetto all’anno precedente, coinvolte in circa mille contratti di rete. E nel settore manifatturiero Como è dopo Varese (39,6%) la provincia che fa registrare l’aumento maggiore con il 35,5%, seguita sul terzo gradino del podio da Brescia (34,6%.)
«Il modello della rete tra piccole e medie imprese manifatturiere è oggi un modello vincente –sottolinea il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi-. Lo dicono e lo confermano anche i dati delle locali Camere di Commercio, concordi nell’evidenziare soprattutto un aspetto, particolarmente ravvisabile in Lombardia: la piccola e media impresa del settore manifatturiero che ha puntato su un prodotto di qualità e che ha investito su mercati e clienti di livello medio-alto, oggi produce profitti significativi e non teme la crisi, soprattutto se ha saputo fare rete insieme ad altre realtà all’insegna di azioni comuni in particolare nel campo dell’internazionalizzazione. Ora però anche le istituzioni bancarie devono continuare a dare un contributo significativo e importante facilitando l’accesso al credito e costruendo insieme partecipazioni a progetti di internazionalizzazione»
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