“Il crocifisso non influenza il voto”. Il ministero dell’Interno ha così risposto al parlamentare della Lega Nord Nicola Molteni. Il deputato aveva presentato una interrogazione sui fatti di San Fermo della Battaglia dove alle ultime elezioni europee un 27enne aveva chiesto e ottenuto che fosse tolto il crocifisso durante le operazioni di voto perché riteneva che potesse influenzare gli elettori. La Lega ha diffuso la risposta del ministero a Molteni.
“Si ritiene che dal seggio debba essere rimossa ogni forma di propaganda elettorale – è scritto nel documento – ma anche che, non potendo il crocifisso essere considerato un simbolo avente tale natura, la sua presenza sulle pareti del seggio medesimo durante le votazioni risulta del tutto irrilevante dal punto di vista della regolarità del procedimento elettorale”.
Il ministero riferisce poi una sentenza del tribunale dell’Aquila, relativa a una vicenda simile, secondo cui: “In una società come quella italiana, correttamente definita come di antica cristianità, il crocifisso, oltreché simbolo religioso, è espressione dell’identità culturale e del patrimonio storico di un popolo. Il giudice “ha escluso che la sua presenza nel seggio possa esercitare una forza coercitiva o condizionante sulla volontà dell’elettore al momento del voto”.
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