Dal “Mandato di cottura” di Como, al “Diario dei sapori” di Bollate, per approdare a Varese con “Assapori(amo) la libertà”, fino alle “Mani in pasta” di Opera. Sono i quattro laboratori che condividono un unico e solo progetto: “Cucinare al fresco”, ovvero una raccolta di ricette realizzate rigorosamente dietro le sbarre dai reclusi.Che si sono messi in gioco per realizzare una pubblicazione dedicata al cibo. Una sperimentazione avviata due anni fa all’interno del Carcere del Bassone di Como e che ora ha coinvolto tutti gli istituti penitenziari italiani. Ideatrice del progetto è la comasca Arianna Augustoni. L’iniziativa è stata presentata ieri a Palazzo Pirelli.
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