Cucina, le piastrelle vanno in pensione | Ecco l’alternativa che sta conquistando tutti: si tratta della fine di un’era

Cucina, le piastrelle vanno in pensione | Ecco l’alternativa che sta conquistando tutti: si tratta della fine di un’era

Piastrelle in cucina - Pexels - corrieredicomo.it

Le piastrelle in cucina passano di moda: un rivestimento continuo, facile da pulire e moderno sta cambiando il modo di arredare.

Per anni la parete dietro i fornelli è stata sinonimo di piastrelle: quadratini, fughe da pulire con pazienza e bordi che spezzavano lo sguardo. Oggi, però, sempre più cucine nuove e ristrutturate mostrano un’altra immagine: superfici lisce, senza interruzioni, che fanno sembrare l’ambiente più ordinato e sofisticato. Chi entra in questi spazi ha spesso la stessa reazione: dove sono finite le piastrelle che abbiamo visto ovunque per decenni?

La tendenza va in una direzione chiara: meno griglie, più continuità. I progettisti puntano su materiali che resistono a calore, vapore e schizzi, ma che al tempo stesso trasformano la zona cottura in una parte integrata del soggiorno, soprattutto nelle case con cucina a vista.

Niente più stacco netto tra piano di lavoro e muro: il rivestimento diventa un unico fondale che accompagna basi, pensili ed elettrodomestici, dando alla stanza un’aria quasi da set fotografico.

Il microcemento, il nuovo protagonista al posto delle piastrelle

Tra le soluzioni più citate dagli interior designer, e raccontate anche da DesignMag, spicca il microcemento: un rivestimento sottile che si applica direttamente sulle superfici esistenti e che, una volta steso, crea una parete perfettamente uniforme. Niente fughe, niente giunti, solo una “pelle” continua che avvolge la cucina e la rende subito più moderna. Questo materiale ama le linee essenziali e si presta bene sia alle cucine minimal sia a quelle dal gusto industriale, ma può essere declinato anche in contesti più caldi e tradizionali.

Dal punto di vista pratico, il microcemento è studiato per resistere a umidità, schizzi di olio, vapore e temperature elevate. Una volta sigillato correttamente, si pulisce con un panno umido e un detergente delicato, senza la complicazione delle fughe che con il tempo ingialliscono. È disponibile in tante tonalità ed effetti superficiali: opaco, satinato, più o meno materico. L’investimento iniziale può essere superiore rispetto alle piastrelle economiche, ma la durata nel tempo e l’effetto scenografico lo hanno reso uno dei materiali più richiesti nelle cucine di nuova generazione.

Foto cucina – Pexels – corrieredicomo.it

Resine, maxi lastre e vernici speciali: le altre soluzioni “senza fughe”

Accanto al microcemento stanno prendendo piede anche le resine, perfette per chi cerca un look ultra contemporaneo. Offrono superfici completamente lisce, talvolta personalizzabili con effetti nuvolati o inserti decorativi, e garantiscono un alto grado di impermeabilità. Un’altra opzione molto gettonata sono le grandi lastre in gres porcellanato, che riducono al minimo le giunzioni visibili e imitano alla perfezione materiali come pietra, marmo o cemento, con la robustezza tipica del gres tecnico.

Per chi preferisce interventi più leggeri esistono poi le vernici specifiche per cucina, formulate per resistere a grasso e vapore, che consentono di rinfrescare la parete senza lavori invasivi. Qualunque sia la scelta, il principio è lo stesso: dire addio al “muro piastrellato” tradizionale e abbracciare superfici continue, facili da pulire e capaci di far sembrare la cucina più ampia e luminosa. In questo nuovo scenario le piastrelle non spariscono del tutto, ma smettono di essere l’unica opzione possibile e cedono il ruolo da protagoniste a rivestimenti pensati per una cucina che vuole essere bella quanto funzionale.