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Da Como a Londra, la testimonianza: «Primo vaccino e richiamo: nessun problema»

La voce dall’altro capo del telefono è brillante: «Io e mia moglie stiamo benissimo. Nessun problema».A parlare è l’uomo che è stato tra i primi comaschi – se non il primo – a essere sottoposto al vaccino Pfizer Biontech. Un’iniezione lo scorso 18 dicembre, venerdì il richiamo. Il motivo di questo anticipo sui tempi è semplice: Bruno Leoni, classe 1940, originario della Valle Intelvi (esattamente di Lanzo), dalla fine degli anni ’50 vive in Inghilterra, con il via della campagna che ha preceduto di qualche giorno la partenza in Italia. A essere sottoposta alla procedura anche la moglie Rita Perdoni, 83 anni, che è invece nata nel Piacentino, a Vernasca.Bruno e Rita risiedono a Londra. «Una sera ci hanno telefonato a casa – spiegano – e ci hanno chiesto se volevamo essere vaccinati il giorno dopo. Anche se era una chiamata last minute abbiamo detto immediatamente di sì e all’orario stabilito ci siamo recati nella struttura».Era il 18 dicembre. Come è noto, la procedura del vaccino Pfizer Biontech prevede un richiamo, che i coniugi Leoni hanno fatto venerdì.«Non abbiamo avuto alcun problema – spiega Bruno – Sia per quanto riguarda le nostre condizioni generali, sia per l’iniezione; né ematomi, né particolari dolori. In questo momento è tutto a posto».Anche se sono in Gran Bretagna da anni, il contatto con l’Italia non è mai stato perso e da Oltremanica l’aggiornamento è costante; la figlia di Bruno e Rita, Elena, è nel campo della ristorazione e gestisce due locali nel Piacentino. «Speriamo che la situazione migliori – dice Rita – visto che il momento per il settore non è facile e in questa fase con la divisione in zone i lombardi non possono nemmeno viaggiare verso l’Emilia, con il Piacentino che, è noto, è pur sempre una meta gastronomica».Un auspicio che vale per l’Italia e pure per l’Inghilterra, dove la coppia vive; tra l’altro proprio sabato Buckingham Palace ha annunciato che la regina Elisabetta II (94 anni) e il principe Filippo (99) sono stati vaccinati per il Covid.«Ovviamente siamo preoccupati – concludono Rita e Bruno Leoni – Speriamo che questa emergenza possa passare presto, anche se temiamo chi si debba andare avanti ancora per un paio d’anni. Da parte nostra non possiamo fare altro che rimanere sempre in casa; una situazione non piacevole, perché la voglia di uscire a fare un giro c’è sempre, ma ormai ci siamo abituati. Nostro figlio Rodolfo vive qui in Inghilterra e ci dà una mano nelle varie mansioni, a partire dalla spesa, che va a fare al nostro posto».

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