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Da oggi si entra in Italia con il documento di localizzazione

A partire da oggi per entrare in Italia non sarà sufficiente il test anticovid con esito negativo, ma bisognerà compilare anche uno specifico modulo di localizzazione. Si chiama “Passenger Locator Form” e comprende informazioni sugli itinerari, sui numeri telefonici e sugli indirizzi di permanenza in Italia dei viaggiatori. Uno strumento per il tracciamento degli spostamenti.

La compilazione obbligatoria viene introdotta per tutte le persone in arrivo in Italia. Il documento va compilato online. Occorre collegarsi al sito Internet app.euplf.eu/#/ e seguire la procedura indicata al suo interno, registrarsi al sito creando un account personale con user e password (è necessario farlo solo la prima volta).

Una volta inviato il modulo, il passeggero riceverà all’indirizzo e-mail indicato in fase di registrazione, il documento in formato Pdf e QRcode che dovrà mostrare direttamente dal suo smartphone (in formato digitale) all’atto dell’ingresso in Italia con qualsiasi mezzo. Il documento potrà anche essere stampato in formato cartaceo.

Il nuovo adempimento burocratico adottato dalle autorità italiane nel quadro di provvedimenti sulla sicurezza a livello europeo non ha mancato di sollevare perplessità e polemiche oltre frontiera sulle potenziali limitazioni all’accesso. Tanto che si è tornati a parlare di una zona franca dove poter transitare senza tampone e senza scartoffie aggiuntive a complicare la vita.

Ma tutto ciò condizionerà la vita dei frontalieri? No, dicono gli esperti. «Il frontaliere a livello europeo è una categoria tutelata – si parla di un milione e mezzo di persone – perché ad alta mobilità, anche se varca la frontiera una volta la settimana. Basterà esibire il permesso di lavoro. Consideriamo poi che il Ticino garantisce cinque tamponi gratis al mese ai lavoratori frontalieri» dice Pancrazio Raimondo, segretario nazionale della Uil Frontalieri, che sottolinea come già l’Italia si muova in anticipo con queste nuove norme di tracciamento rispetto all’imminente pass anticovid europeo.

E Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale frontalieri della Cgil, aggiunge: «Fino a oggi se ci si sposta per lavoro si è esentati da tutto, quindi direi che non ci sono problemi: il frontaliere che va o torna dal lavoro è esentato dalla compilazione del modulo, se va o torna per ragioni personali no».

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