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Da oggi via ai saldi estivi in tutta la provincia. Ma nel capoluogo niente shopping serale

Attesa degli esercenti per le vendite scontateLuglio, tempo di saldi. Ma non di shopping sotto le stelle, almeno non a Como e non nelle modalità che invece altrove – il mercoledì sera a Erba e il venerdì sera a Cantù – riscuotono da tempo ampi consensi, con il beneplacito delle associazioni dei commercianti.Nel capoluogo lariano l’apertura serale dei negozi è lasciata all’iniziativa dei singoli esercenti. Sono infatti scomparsi i giovedì dedicati allo shopping serale. Un appuntamento che in passato non ha quasi mai registrato unagrande adesione da parte dei commercianti cittadini.«Ovviamente istituire di nuovo le serate di apertura potrebbe essere un’idea – spiega Gisella Introzzi, assessore al Commercio del Comune di Como – Ma quest’anno, anche a seguito delle lamentele di alcuni esercenti che si sentivano obbligati a restare aperti e sfruttando la recente liberalizzazione degli orari dei negozi, abbiamo optato per coordinarci con gli esercenti fornendo loro un calendario degli eventi estivi in base al quale possono decidere in quali serate restare aperti. È un approccio più elastico e potenzialmente molto utile».Per quanto riguarda invece i saldi estivi, da oggi vetrine e scaffali dei negozi di Como e del resto della provincia esporranno, fino al 4 agosto, merce scontata: una procedure generalmente utile per smaltire gli articoli rimasti in magazzino, in vista delle nuove collezioni invernali. Tuttavia, questa volta la situazione appare diversa. L’invenduto sembra essere presente in quantità molto maggiore, stando alle stime della Confcommercio lariana, come risultato della recessione che continua a farsi sentire.«Quest’anno ci troviamo in una situazione anomala – afferma il presidente di Confcommercio Como, Giansilvio Primavesi – I negozi vendono molto meno rispetto al passato. Le persone tendono a soddisfare i bisogni primari e soltanto in un secondo tempo quelli per l’abbigliamento. È per questo che i negozi sono ancora così assortiti in questo periodo dell’anno». Le promozioni estive possono, quindi, trasformarsi in una boccata di ossigeno per i magazzini ingolfati di merce. «I saldi sono sicuramente un’ottima occasione per recuperare quello che non è stato venduto nel periodo primaverile – sostiene Primavesi – e le nostre aspettative sono alte, anche se da alcuni studi di Confcommercio ci attendiamo una riduzione del 9% della spesa da parte dei clienti». Una riduzione che, secondo Confcommercio, corrisponde a un budget di 103 euro pro capite per i saldi estivi del 2012 contro i 114 del 2011. Cifre che indicano in ogni caso una diminuzione del potere di acquisto delle famiglie.La decisione di deregolamentare l’inizio dei saldi a livello regionale – i commercianti sono liberi di decidere quando iniziare le svendite e gli sconti, anche con settimane di anticipo – potrebbe essere una risorsa per fronteggiare la caduta del potere di acquisto dei clienti. Ma l’umore dei rappresentanti di categoria comaschi non sembra essere così favorevole.«Se mancano le regole per determinare l’inizio dei saldi c’è un rischio evidente per il cliente: non è possibile controllare che gli sconti siano effettivi». Sergio Ferrario, presidente di Confesercenti Como, non nasconde le critiche alla deregulation delle svendite. «Ho idea che quando non ci sono regole le cose possano diventare difficili da gestire – aggiunge – Per fortuna le associazioni dei consumatori sono attive nel controllo dei prezzi, ma chi assicura che un commerciante non gonfi un prezzo per proporre uno sconto apparentemente vantaggioso?».Un problema non da poco, che andrebbe a scapito dei consumatori convinti di trovarsi davanti a un’ occasione che in realtà paga a prezzo pieno. Anche Ferrario esprime poi una speranza: «Le occasioni per i clienti sono tante, abbiamo merce ben assortita sui nostri scaffali. Contiamo molto anche sui turisti stranieri, che hanno forse più possibilità di spesa. Speriamo di ricavare qualcosa».Aperture serali e regolarizzazioni a parte, Confcommercio ricorda ai clienti di controllare che nei saldi prezzo di origine, sconto e prezzo finale siano chiaramente indicati sul cartellino. Si ha anche diritto a provare la merce nonché a cambiarla o a ottenere un rimborso se il capo acquistato presenta eventuali vizi. Anche quest’anno, infine, Confcommercio ripropone l’iniziativa “Saldi Chiari”.

Matteo Congregalli

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