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Dal calabrese Dara una lezione di scrittura. Parola di Premio Calvino

Narratori emergentiFinalista nel 2013 al Premio Calvino, e oggi sotto i riflettori. Domenico Dara presenterà a Como il suo romanzo Breve trattato sulle coincidenze (edito da Nutrimenti) a Villa Gallia, lunedì alle 19.30, dialogando con Lorenzo Morandotti del “Corriere di Como”, con il critico Gian Paolo Serino di “Satisfiction”, rivista online di letteratura, e con il narratore comasco Giovanni Cocco, finalista lo scorso anno al Campiello con il romanzo d’esordio “La caduta”. Dara, di origini calabresi, vive a Ponte Lambro. Il suo è un inno alla scrittura. E che ci riporta agli anni lontani in cui la posta viaggiava solo in formato cartaceo, e le tipografie erano un vasto crogiolo di sapienze artigianali che sconfinavano con l’arte vera e propria. Anni in cui l’Italia era in miseria (specie nel profondo Sud) ma sapeva anche esprimere dignità e fantasia.Il tutto raccontato da una prosa ricca, espressiva, screziata di dialettismi, densa e corposa e mai banale o difficile, con una struttura che ha il senso del ritmo e avvince il lettore.Al centro del romanzo c’è un postino con la passione per le lettere d’amore, che scruta nelle vite degli altri (forse perché non ha il coraggio di gestirsene una propria) e che si addentra negli intrighi sentimentali e anche politici di un piccolo paese della Calabria, alla fine degli anni Sessanta, a poche ore dallo sbarco degli umani sulla Luna.Una storia poetica e a suo modo rivoluzionaria nel panorama della narrativa di oggi, salutata di recente da una positiva recensione di Ermanno Paccagnini sull’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera. Un romanzo sui sogni che sono capaci di cambiare il mondo. In cui un uomo solitario, per forza di scrittura, grazie all’energia dei sogni condensati nelle parole si fa demiurgo di una comunità, intreccia trame, destini ed eventi di un “piccolo mondo” che sembra la Macondo di Gabriel Garcia Marquez. Breve trattato sulle coincidenze (pp. 368, 19 euro) è ambientato a Girifalco, provincia di Catanzaro. Il postino protagonista è un uomo schivo e solitario, che ha ricevuto il dono (di cui si serve anche a scuola in tenera età per i primi amori) di imitare alla perfezione le grafie altrui. Grazie a tale facoltà tiene un catalogo delle vicende dei suoi compaesani, copiandone la corrispondenza in un apposito archivio segreto.

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