Successo del cantautore a “30 Denari”. Valanga di telefonate e mail«Sale scende la marea e riporta la sua rudeera: un sèdell e una sciavata e una tuléta de Red Bull?».Una felpa bianca con la scritta “Sanremo”, la sua inseparabile chitarra e una voce diventata ormai famosa in tutta Italia. Canta dal vivo una versione acustica di Yanez, Davide Van De Sfroos, ospite d’onore martedì sera del talk-show di Etv “30 Denari”.Una puntata che ha fatto registrare un vero e proprio boom di ascolti, come testimoniato anche dalla valanga di telefonate
e mail arrivate nella redazione all’emittente lariana.Per ascoltare il cantautore lariano, c’è chi ha visto “30 Denari” persino dall’Aquila, seguendo la trasmissione online. «Davide siamo tutti con te», «Grazie», «Sei l’orgoglio comasco». «Sanremo l’hai vinto tu». Questo, in estrema sintesi, il contenuto delle centinaia di messaggi che i telespettatori hanno voluto far arrivare a Van De Sfroos, indicato ormai come il simbolo di Como.«La responsabilità in casi come questi può essere grossa o addirittura spropositata – dice subito Davide Van De Sfroos – Sanremo è un gigantesco spremiagrumi che può fare la differenza dal punto di vista discografico ma anche mettere in ginocchio artisti superaffermati. Non bisogna mettersi in testa di andare a rappresentare per partito preso un popolo, probabilmente ci sono persone che non mi amano e non vogliono essere rappresentate da me. C’è però sicuramente un popolo che riconosce nel mio modo di far musica un segnale forte. Una responsabilità sulle spalle ce l’hai, è un po’ come partire per le olimpiadi della musica».Chi chiama e chi scrive si rivolge a Davide dandogli del tu. Viene spontaneo. Qualcuno in effetti conosce Van De Sfroos personalmente. Gli altri lo sentono come «uno di noi» al punto che sembra naturale parlargli come a un amico. Addirittura – e questo dice molto del “personaggio” – capita che sia il cantautore a riconoscere dalla voce le persone in linea, identificandole con nome e cognome.«Vieni a suonare al mio matrimonio», è l’invito di una giovane ascoltatrice. «Ho quattro anni e canto già le tue canzoni», scrive, naturalmente aiutato da mamma e papà un piccolo fan.Tra le decine di telefonate si registra addirittura una “confessione”. «Te lo devo proprio dire – rivela un telespettatore – Per anni mi sono spacciato per tuo cugino e ho consegnato dischi con finti autografi a tuo nome. È iniziato tutto per caso, quando grazie a un amico sono salito sul palco a un tuo concerto».C’è spazio anche per un riferimento calcistico. C’è infatti chi chiede a De Sfroos di comporre un inno per il Como. «Non potrei mai – dice il cantautore – L’inno non può essere calato dall’alto, deve essere un testo sentito e vissuto dai tifosi». Quando imbraccia la chitarra però Davide si lascia trascinare, intona la celebre Pulenta e galena fregia e cambia le parole, utilizzando quelle care ai tifosi: «van e vegnen cun la sciarpa del Comm».A grandissima richiesta, la puntata speciale di “30 Denari” sarà mandata in onda, in replica, domenica mattina alle 11.
Anna Campaniello
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