(ANSA) – VARESE, 27 GEN – “Crediamo che durante il corso delle indagini e soprattutto dei processi non siano emerse prove a sufficienza per ritenere che Stefano Binda sia stato l’assassinio di Lidia e pertanto comprendiamo la sua completa assoluzione”. E’ quanto scrivono in una lettera Paola, Stefania e Alberto Macchi, rispettivamente madre e fratelli di Lidia Macchi, studentessa varesina uccisa nel gennaio 1987 nei boschi di Cittiglio (Varese), per il cui delitto oggi la Cassazione ha confermato l’assoluzione per Stefano Binda. “In noi rimarrà per sempre la ferita di non aver trovato il colpevole della morte di Lidia”, prosegue la lettera. (ANSA).
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