Categories: Cronaca

Delitto Molteni, le richieste: «Confermate le condanne»

Richieste confermate: 20 anni per Daniela Rho, ergastolo per il commercialista Alberto Brivio. Giornata lunghissima ieri a Milano per il processo d’Appello dell’omicidio di Alfio Molteni, l’architetto di Carugo freddato con un colpo di pistola la sera del 14 ottobre 2015. Stava andando a prendere il figlio in stazione, fu ucciso sul cancello della propria abitazione.In aula, per la prima volta dopo tanto tempo, si sono seduti uno di fronte all’altra quelli che per la pubblica accusa furono gli amanti che architettarono il delitto.Doveva essere un atto intimidatorio, per mettere in cattiva luce Molteni di fronte ai giudici del tribunale di Como chiamati a decidere sull’affidamento dei figli.Il colpo di pistola invece, esploso dopo una breve colluttazione da parte degli sgherri che per l’occasione erano stati assoldati (anche loro ieri a processo con la richiesta di conferma della pena) finì per uccidere per dissanguamento il marito della Rho.La donna ha preso la parola con dichiarazioni spontanee. Aveva parlato nel corso dell’incidente probatorio in fase di indagine. Ieri però ha voluto «chiedere perdono ai famigliari della vittima».«Non volevo togliere il papà alle mie figlie», ha aggiunto l’imputata che, lo ricordiamo, ha seguito una via processuale differente, quella del rito Abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. Brivio, al contrario, aveva scelto di andare di fronte alla Corte d’Assise. «Pensavo di dare due schiaffi ad Alfio, bucargli le gomme dell’auto, non volevo che finisse così. Abbiamo giocato con le nostre vite», ha concluso la Rho.Anche Brivio ha ripreso la parola, con spontanee dichiarazioni volte a puntare il dito contro la famiglia della donna, che avrebbe concordato i piani di disturbo e gli agguati.Poi la parola è passata alla pubblica accusa per le richieste conclusive che hanno confermato quanto rimediato dai due imputati in primo grado a Como: venti anni per Daniela Rho, ergastolo per Alberto Brivio. In aula, ad ascoltare le richieste, c’erano i legali di parte civile (Ivana Anomali, Daniela Figini e Giovanni Ceola) e anche quelli degli imputati a partire da Giuseppe Sassi per la Rho e Aldo Turconi per Brivio. Si torna in aula domani per la seconda udienza. La parola passerà in apertura proprio alle parti civili e in seguito al primo avvocato della difesa.Una ulteriore udienza è fissata per il 7 febbraio e molto probabilmente in calendario dovrà essere inserita una nuova data. La sentenza, insomma, non arriverà prima della fine di febbraio.

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