(f.bar.) «Si tratta sicuramente di un caso isolato».È questa la prima reazione dell’assessore al Commercio del Comune di Como, Gisella Introzzi, dopo aver saputo del “caso Treviso”.«La nostra città è sempre più accogliente – aggiunge l’assessore – E si sta lavorando per rendere Como sempre più a misura di turista. Ovviamente sono molto dispiaciuta per questo episodio increscioso. Ribadisco però come, a mio avviso, si sia trattato di qualche furbetto che ha pensato di
poter ingannare i visitatori».Sul tema del caro prezzi in riva al lago, Gisella Introzzi è altrettanto chiara. «Mi sento di potere dire, visto che giro spesso per la città, come i listini dei prezzi siano allineati con le altre realtà simili alla nostra. Non mi pare di avere visto stonature o casi eccessivi», spiega l’assessore.E per il futuro «stiamo lavorando, in stretta collaborazione con le categorie e gli esercenti, per rendere Como una meta sempre più ambita dai visitatori di tutto il mondo».In tale direzione si muove anche il progetto “La Cultura del Sorriso” – presentato lo scorso 25 luglio – che ha coinvolto Comune di Como, Confcommercio e Camera di Commercio. Si tratta di un insieme di attività. Da un video sull’accoglienza a cartelloni e corsi di formazione. E si sono già tenuti 25 corsi che hanno coinvolto oltre 200 aziende. Il piano, finanziato con 80mila euro, tende a sensibilizzare il territorio sul reale concetto di accoglienza turistica e cercherà di far crescere anche nei cittadini la consapevolezza dell’importanza del turista.«È un’iniziativa molto valida su cui abbiamo puntato e puntiamo anche per il futuro», aggiunge Gisella Introzzi. L’intento è quello di far partire un cambiamento culturale nella gestione dell’accoglienza.«Il turista deve poter trovare un clima positivo sotto tutti i punti di vista. L’obiettivo è coinvolgere l’intera città», conclude l’assessore. La speranza è che il turista di Treviso sia in effetti incappato in un negoziante non proprio diligente e attento alla “Cultura del sorriso”.
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