Tutto si è consumato nel giro di 4 giorni. Il primo passo lo scorso giovedì quando il ministero dell’Istruzione con una nota specifica aveva aperto alla possibilità delle lezioni in presenza per i ragazzi i cui genitori svolgono servizi essenziali scatenando polemiche anche perché l’elenco delle categorie ammesse a usufruire di questa facilitazione comprendeva ben 80 fattispecie.Poi però domenica sera – le richieste da inviare agli istituti scolastici da parte dei genitori dovevano pervenire entro le ore 12 di ieri – la retromarcia: aule aperte solo per studenti disabili e laboratori.
Una rapida retromarcia che mette ancor più in evidenza i problemi. «L’ennesimo cambio di direzione non ha fatto che creare ulteriore confusione nelle famiglie. C’era infatti chi si stava organizzando e ancora un volta si è invece ritrovato al punto di partenza – ha dettoVincenzo Falangadella Uil – Ma ciò che preoccupa maggiormente è una altro fatto: a oggi non sono ancora stati previsti i permessi fondamentali per chi lavora. Le famiglie sono spaesate e se non arrivano le agevolazioni necessarie, presenti nella nuova parte del decreto ristori non ancora approvato, non ci potranno che esser pesanti disagi e ripercussioni sulla stabilità dei nuclei famigliari coinvolti. A ciò si aggiunge anche la preoccupazione di capire se tali permessi saranno retroattivi».
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