Parla il legale – «L’idea di ciò che ha fatto lo ha veramente sconvolto»Profondamente dispiaciuto e ancora incredulo per quanto accaduto. Rinchiuso nel carcere del Bassone dalla tarda serata di sabato scorso, l’assicuratore 50enne accusato di aver ferito la bambina di 10 anni durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia sulla Germania, non riesce a capacitarsi di aver colpito la piccola.«L’idea di aver fatto male a una persona, tanto più a una bambina abbracciata al sedile della mamma, lo ha veramente sconvolto – dice il suo legale, MassimoDi Marco – Chiede costantemente aggiornamenti sulla salute della bimba. Appena ne avrà la possibilità e vi sarà certezza della sua responsabilità, la prima cosa che vuole fare è scusarsi con la famiglia. Ricordo che parliamo di una persona per bene, senza alcun precedente penale».Ciò che è accaduto giovedì notte, per Leonardo Zarrelli, è inspiegabile.«Ha sparato, cosa che certamente non avrebbe dovuto fare, contro la montagnola, poi contro la lattina che aveva appeso sul balcone – dice ancora il legale – Non è certo il tipo da sparare ad altezza d’uomo. Non pensava di poter creare danni. Anche quando ha letto sui giornali della bambina ferita non ha neppure lontanamente pensato di poter essere lui il responsabile, tanto che ha continuato a fare la sua vita normalmente. Se soltanto avesse sospettato qualcosa si sarebbe presentato spontaneamente in Procura. Quando i carabinieri sono andati a prenderlo si è reso conto dell’accaduto, anche se ancora non c’è alcuna certezza e resta in attesa di riscontri oggettivi». Ieri l’assicuratore ha chiesto un incontro con il cappellano del carcere.«È sconvolto e profondamente dispiaciuto – conferma il legale – Leonardo è una persona sensibile e di cultura. È appassionato di storia e delle guerre che hanno fatto la storia. Le sue armi sono per lo più storiche, da collezione. Certo, la sua passione lo porta anche al poligono a sparare, ma nel pieno rispetto delle regole».Nell’abitazione dell’assicuratore è stato trovato un numero di munizioni superiore al consentito.«Da qualche tempo per motivi di lavoro non riusciva ad andare al poligono con la solita frequenza – conclude Di Marco – e per questo aveva qualche proiettile più del dovuto. Tutto qui, le sue armi sono regolarmente denunciate, dalla prima all’ultima».
Anna Campaniello
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