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Divieto al burqua, governo e parlamento svizzeri chiedono di votare “no”

Il 7 marzo 2021 i cittadini svizzeri saranno chiamati nuovamente alle urne per un referendum popolare sull’iniziativa “Sì al divieto di dissimulare il proprio viso”. Consiglio federale (governo) e Parlamento della Confederazione elvetica raccomandano di respingere l’iniziativa.

“In Svizzera, la dissimulazione del viso costituisce un fenomeno marginale – si legge – Un divieto su scala nazionale limiterebbe i diritti dei Cantoni, danneggerebbe il turismo e non aiuterebbe neppure le donne costrette a dissimulare il viso. Consiglio federale e Parlamento sostengono invece un controprogetto indiretto che stabilisce l’obbligo di mostrare il proprio viso alle autorità se è necessario a fini identificativi”.

L’iniziativa popolare “Sì al divieto di dissimulare il proprio viso” chiede che in Svizzera nessuno possa dissimulare il viso. Questa disposizione si applicherebbe in tutti i luoghi accessibili al pubblico, ad esempio per strada o nei ristoranti. Eccezioni sarebbero possibili soltanto nei luoghi di culto o in altri luoghi sacri nonché per motivi inerenti alla salute, alla sicurezza, alle condizioni climatiche e alle usanze locali. L’iniziativa esclude invece eccezioni per il turismo.

“L’iniziativa è inutile. In Svizzera, le donne che dissimulano completamente il viso sono pochissime e si tratta in primo luogo di turiste che si fermano solo temporaneamente nel nostro Paese – si legge sempre nella nota – La questione se e in quale contesto la dissimulazione parziale o totale del viso debba essere vietata o ammessa è attualmente di competenza dei Cantoni. Il Consiglio federale è convinto che ciò sia giusto: i Cantoni conoscono al meglio le preoccupazioni della loro popolazione ed è opportuno che regolamentino la questione in base alle proprie esigenze. In determinate regioni, ad esempio, un divieto di dissimulare il viso potrebbe avere ripercussioni negative sul turismo. Inoltre, se tale divieto dovesse essere introdotto su scala nazionale, la sua applicazione spetterebbe comunque ai Cantoni, con le conseguenti possibili divergenze, ad esempio per quanto concerne le eccezioni o l’ammontare delle multe”.

L’introduzione a livello nazionale del divieto non apporterebbe neppure un guadagno in termini di sicurezza. Per combattere l’estremismo, il Parlamento ha deciso altri provvedimenti, tra cui un inasprimento del diritto penale e le misure di polizia per la lotta al terrorismo. L’accettazione dell’iniziativa non rafforzerebbe neanche la posizione delle donne velate. I problemi d’integrazione possono essere affrontati con gli strumenti esistenti. Un divieto di indossare determinati vestiti è la strada sbagliata.

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