Un comasco su due non rispetta l’indicazione di rimanere in casa. Questo dato allarmante emerge dall’analisi degli spostamenti, eseguita periodicamente da Regione Lombardia, verificando i dati delle celle telefoniche. Su tali numeri, per il comasco, incide anche il dato relativo agli spostamenti dei frontalieri che porta a registrare una media spesso al di sopra di quella regionale, ma in generale la situazione è preoccupante. «In provincia di Como abbiamo analizzato che la mobilità in una settimana è aumentata molto: dal 45% di martedì 31 marzo, al 50% di martedì 7 aprile. Significa parecchie decine di migliaia di persone che si muovono nel corso della giornata», ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. Non si vedevano così tante persone in movimento, nel comasco, dal 20 marzo scorso. Gli esperti spiegano che mai come in questi giorni, quando inizia a vedersi una frenata nell’aumento dei positivi, è fondamentale osservare le regole anti contagio. «
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