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Doppio impegno – Cantù traballa

Basket maschile – La batosta di Roma ha confermato le difficoltà della Bennet a reggere la fitta serie di incontri di campionato ed EurolegaDalla trasferta domenicale di Roma è tornata una Bennet con le ossa rotte. La pesante sconfitta subita per mano di una Acea decisamente più tonica e motivata ha lasciato il segno nell’ambiente biancoblù non solo perché ha tolto il primato in classifica alla squadra di coach Andrea Trinchieri (ora seconda in condominio con Milano, Biella, Varese e Avellino) ma anche per la prova sottotono di tutta la squadra.Una Bennet con i cerotti e in emergenza, a causa di una lunga serie di infortuni

, quella che quindi ha provato a resistere all’onda d’urto della Acea e che invece si è arresa dopo l’intervallo. Le condizioni fisiche della squadra hanno di fatto acceso la spia in casa canturina che è attesa da una serie di sfide chiave in questo inizio di dicembre, con Caja Laboral poi a Siena e a Bilbao.Come se non bastasse, anche il rendimento esterno di questa stagione incomincia a preoccupare visto che delle sette partite giocate fino ad ora tra campionato e coppa la Bennet ha vinto solo in due occasioni a Cremona e Venezia, dove ha rischiato di essere rimontata nel finale, per il resto ha dovuto alzare bandiera bianca a testa alta a Vitoria, Istanbul e Nancy e, meno onorevolmente, sia a Treviso che domenica a Roma.Dati che confermano il momento non facile della formazione canturina, che evidentemente non riesce ad ammortizzare al meglio sia fisicamente che psicologicamente il doppio impegno ravvicinato campionato-Coppa.Ma come si interpretano questi alti e bassi di rendimento che derivano dalla difficoltà di adeguarsi alla doppia competizione?L’analisi della situazione tocca a uno dei più grandi allenatori del basket italiano quale Sandro Gamba, che ora si occupa di formazione: è infatti direttore tecnico del Centro studi e formazione in psicologia dello sport di Milano.«Purtroppo quello che sta succedendo alla Bennet Cantù è sempre capitato – spiega Gamba – nel passato più o meno recente, anche a super-squadroni che non riuscivano ad adeguarsi al ritmo imposto dal doppio impegno e perdevano punti per strada. Quindi le difficoltà dei brianzoli non mi sorprendono: infatti sono condivise anche da Milano e dalla stessa Siena. Diciamo che è uno scotto che si deve pagare soprattutto se non si è abituati».Non è un caso, quindi, che Siena ora sia in testa al campionato da sola. «Proprio perché è più rodata e vaccinata a questi ritmi rispetto a Milano e alla Bennet che, è giusto ricordarlo, rispetto alle altre due compagne nostrane di Eurolega ha un organico più ridotto nei numeri» spiega ancora l’ex commissario tecnico della Nazionale.«Ritengo che Trinchieri sia un ottimo allenatore che fa giocare molto bene la Bennet, ma è innegabile che anche lui incontri difficoltà nel momento in cui, come adesso, anche solo uno dei suoi sette-otto giocatori cardine ha un problema fisico e non può scendere in campo – dice Gamba – Cantù ha gli uomini contati e questo non la agevola. Detto questo, non sono sicuro che tornare sul mercato, se non offre elementi di livello e adatti al suo sistema, possa essere la soluzione migliore».Gamba si addentra nello specifico spiegando la sua esperienza con la nazionale italiana. «È un dato di fatto che non tutti gli atleti riescono a tenere alta la concentrazione e l’intensità mentale per gli impegni agonistici ravvicinati. Ecco perché, quando con l’Italia partecipavo a competizioni come Europei o Olimpiadi, sceglievo gli elementi più adatti a reggere tante gare nell’arco di una o due settimane. Magari non erano i migliori, ma sicuramente quelli più allenati e adatti a tenere fisicamente e mentalmente questo tipo di ritmi».«Capisco che a livello di club questo sia più difficile anche se gli impegni sono soltanto due a settimana – aggiunge – Ricordiamoci infatti che negli stati Uniti in Nba si giocano tre-quattro gare alla settimana con pochi allenamenti. I nostri ritmi, a confronto, sono soft».Il tecnico entrato nell’Hall of Fame non manca di elargire un suo personale consiglio: «È una questione di allenare e abituare non solo il fisico, ma anche la mentalità dei giocatori il più in fretta possibile per non rischiare di perdere per strada gli obiettivi stagionali: Cantù punta a entrare nelle Top 16 di Eurolega e sono sicuro che una volta qualificata arriverà più rodata a questi ritmi del doppio impegno. Per ora deve tenere duro, programmare bene il lavoro e il recupero, e, se possibile cerchi di riavere in fretta gli infortunati».

Andrea Piccinelli

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