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Dossier Mal’aria 2021 di Legambiente bocciate Como e la Lombardia

L’emergenza smog non si placa, nemmeno nell’anno della pandemia con una drastica riduzione di spostamenti e attività produttive, segno che il problema è cronico e va affrontato con politiche strutturali e con una pianificazione adeguata. Lo dimostrano i numeri del dossier Mal’aria 2021 presentato da Legambiente. Il rapporto ogni anno analizza i dati dei superamenti dei livelli di polveri sottili nelle città capoluogo di provincia.

A Milanola centralina di viale Marche ha segnato79 giorni di superamento del limite di pm10 imposto dalla normativa europea,attestandosi ai primi posti tra le città in Italia dopo Torino, Venezia, Padova, Rovigo e Treviso.Nel resto della regione anche aBergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Monza e Pavia tutte le centraline sforano i limiti dei 35 giorni di superamento. Solo a Lecco, Sondrio e Varese tutte le centraline rispettano i limiti (tab. 1).

Se i giorni di superamento del Pm10 sono un campanello d’allarme dello smog, le medie annuali  rappresentano la cronicità dell’inquinamento e sono il parametro di riferimento per la tutela della salute, come indicato dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che stabilisce in 20 microgrammi per metro/cubo la media annuale per il Pm10 da non superare. In Lombardiauna media annuale superiore a quanto indicato dall’OMSsi è registrata aMilano con 34µg/mc, Cremona e Lodi con 32µg/mc(tab. 2).

«Paghiamo ancora lo scotto dell’inadeguatezza dell’Accordo di bacino padano, stipulato ormai più di 5 anni fa – dichiaraBarbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia-. Il Piano era partito debole e poco ambizioso fin dall’origine ed è stato puntualmente disatteso a furia di deroghe da parte di Regioni e Comuni, che non sono state in grado né di pianificare e realizzare il cambiamento previsto e programmato, nè di controllare che le poche misure adottate venissero quantomeno rispettate. La pandemia, poi, è stata usata come scusante per fermare anche i processi positivi in atto».

L’Italia si conferma in cronica emergenza da inquinamento atmosferico e i dati dei superamenti giornalieri dei limiti di legge per il Pm10 del 2020 lo evidenzia-no: sono 35, su 96 di cui si hanno i dati disponibili, le città capoluogo che vanno in almeno una centralina di monitoraggio oltre il limite giornaliero previsto per le polveri sottili (stabilito in 35 giorni in un anno solare con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi per metro cubo). Un-dici le città nelle quali si sono avuti più del doppio dei giorni di supera-mento dei limiti.

A Torino la centralina (Grassi) con il valore peggiore in assoluto con 98 giorni di superamenti, quasi tre volte sopra il limite dei 35 giorni. Quindi Venezia con 88 giorni (Tagliamento), Padova (Arcella) 84, Rovigo (Largo Martiri) 83, Treviso (Via Lancieri) 80, Milano3 (Marche) 79, Avellino (scuola Alighieri) e Cremona (Via Fatebenefratelli) 78, Frosinone (scalo) 77, poi Modena (Giardini) e Vicenza (San Felice) che con 75 giorni di superamento dei limiti, chiudono le 10 peggiori città. Al di là della centralina peggiore, è la situazione generale di molte città a destare preoccupazione. Torino si conferma la città più gravata dal peso delle polveri sottili: anche la centralina “migliore” (Rubino) fa registrare 66 giorni di sforamenti. A livello regionale sono solo 4 le centraline delle città capoluogo piemontesi che fanno registrare un numero di superamenti inferiore al limite dei 35: le due presenti a Biella (Lamarmora e Sturzo), l’unica di Cuneo (Alpini) e quella di Verbania (Gabardi), che fanno dei tre capoluoghi gli unici piemontesi nei limiti di legge. Non va meglio in Lombardia dove oltre a Milano, che ha tutte e quattro le centraline disponibili molto oltre i limiti di legge, anche a Ber-gamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Monza e Pavia tutte le centraline sforano i limiti dei 35 giorni di superamento. Solo a Lecco, Sondrio e Varese tutte le centraline rispettano i limiti. In Veneto solo Belluno può dirsi “in regola”.

Tabella 1. Classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili alla data del 31 dicembre 2020; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3.

Tabella 2. Classifica dei capoluoghi di provincia che nel 2020 hanno superato il valore medio annuale suggerito dalle Linee guida dell’OMS per le polveri sottili (Pm10). Le Linee guida dell’OMS prevedono una media annuale di 20 μg/m3 all’anno per la tutela della salute. Fonte dati: ARPA Lombardia

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