Appartamenti, terreni e un’azienda perlopiù a Olgiate Comasco e Lurate Caccivio, oltre a un fabbricato in Calabria e a numerosi orologi e gioielli di valore. Beni per un totale di oltre 2 milioni e mezzo di euro, confiscati a un comasco già condannato a 14 anni di reclusione per reati di estorsione e traffico di stupefacenti. La confisca preventiva era già stata decisa dal Tribunale di Como, ed è stata confermata con decreto della Corte d’Appello di Milano. Le investigazioni patrimoniali sono state condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Milano. Il comasco era stato riconosciuto responsabile di un ingente traffico di stupefacenti e di diversi episodi di estorsione. Tra le accuse rivolte all’uomo anche il ricatto al titolare di un’officina comasca che era stato poi costretto a cedere la propria azienda. Secondo l’accusa, con minacce e intimidazioni l’uomo era arrivato ad assumere il controllo dell’officina senza sborsare un euro e aveva poi imposto alla vittima di chiudere eventuali altre imprese attive nello stesso settore, in caso di concorrenza.
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