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È sempre più allarme case di riposo. A breve un’apposita commissione in Regione

«Non c’è più tempo». Grido d’allarme dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Como, che analizzano ancora una volta le criticità esistenti nelle case di riposo. «Assenza di prevenzione e di protocolli per gestire l’emergenza, associati alla carenza di dispositivi di protezione e formazione ai lavoratori – dicono le organizzazioni sindacali – hanno trasformato molte strutture residenziali in luogo di sofferenza e troppo spesso di morte». Le richieste dei rappresentanti dei lavoratori non sarebbero state ascoltate. «Da più di un mese chiediamo la fornitura di idonei dispositivi di protezione e i tamponi – dicono i sindacati – A 45 giorni dall’inizio di questa emergenza, non esiste un piano condiviso. Il quadro che emerge è disastroso e sono moltissimi i casi di positività o di sospetta positività», dicono i referenti di Cgil, Cisl e Uil, che ribadiscono la richiesta di «tamponi a tutti, ospiti e operatori, anche a chi ha terminato la quarantena e deve rientrare al lavoro». E proprio ieri la Regione ha annunciato la nomina di una commissione che si occuperà di valutare esattamente come sia stata gestita l’emergenza nelle case di riposo della Lombardia. La richiesta di effettuare i tamponi sul personale arriva forte anche dalle sigle sindacali che rappresentano i vigili del fuoco di Como. Una prima lettera era già stata inviata al comando ma, secondo i sindacati, la risposta arrivata il 24 marzo non si era dimostrata soddisfacente. Da qui la nuova richiesta delle ultime ore.E intanto in città il consigliere comunale di Civitas, l’ex assessore Bruno Magatti è intervenuto sul tema prevenzione direttamente su Facebook. «Molti medici, infermieri, operatori sanitari e socio-sanitari hanno contratto il virus nello svolgimento del loro lavoro – scrive Magatti – Il numero di operatori contagiati ci dice l’inadeguatezza della gestione complessiva. Perché ancora in questi giorni, in maniera così tanto ostinata, la dirigenza dell’ Ats Insubria, presumibilmente in accordo con la Asst, rifiuta il tampone ai lavoratori degli ospedali ?».

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