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Ecco come Chiasso investe sui musei

Chiasso, si sa, investe in cultura. Anche col digitale. Nel 2019 il suo “Centro culturale” ha quintuplicato le presenze, oltre 40mila, rispetto agli abitanti (8mila) della città di confine con l’Italia. Il “Centro culturale Chiasso” è nato dieci anni fa e riunisce quattro realtà diverse ma complementari come Max Museo, Spazio Officina, Cinema Teatro e la biblioteca. Si investe insomma nella cultura a 360 gradi, nonostante la forza lavoro sia molto ridotta rispetto ai risultati ottenuti, diversificando l’offerta sempre nel segno della qualità, aprendosi ai giovani e a un pubblico trasversale con una forte presenza sui social e con lo spirito sinergico giusto, contando tra l’altro su collaborazioni costruttive con Como e il Lario.Tra le migliorie annunciate di recente, contestualmente alla presentazione del bilancio delle attività del 2019, sono da segnalare gli interventi al Max Museo e allo Spazio Officina.Per il museo di via Dante intitolato al grande designer Max Huber, dove è attualmente in corso l’importante retrospettiva sulla grafica dell’artista svizzero Alberto Giacometti, è allo studio una comunicazione integrata con un sistema di “app” che permettano di facilitare la diffusione degli eventi e delle mostre. Ed è in dirittura d’arrivo l’approdo sulla piattaforma web di promozione dell’arte e dei musei “SmARTravel”. E tra i prossimi obiettivi c’è la promozione del museo stesso attraverso una immagine coordinata che coinvolgerà tutta la città di Chiasso grazie a un progetto elaborato dall’università ticinese Supsi.Per lo Spazio Officina, esempio virtuoso di riutilizzo di uno spazio urbano che dovrebbe far meditare non poco i comaschi, è alle porte la messa a punto del sistema audio-video con il rinnovo del sistema di microfonia e anche in questo caso la comunicazione integrata. Va detto che il Centro Culturale chiassese dialoga da tempo con realtà comasche come ad esempio il Teatro Sociale di Como, che ha aperto a oltre 50 scuole ticinesi il mondo immenso dell’opera lirica di tradizione, e con Villa Bernasconi a Cernobbio per la tappa lariana della mostra sull’illustratore Marcello Dudovich che, nata a Chiasso, è fino a gennaio in corso al bellissimo Castello di Miramare a Trieste. Ulteriore conferma della capacità di far sorgere progetti comuni con altri enti e sinergie fruttuose.

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