“Durante il lockdown nello spazio limitato e intimo di casa, senza materiale a disposizione (ho lo studio fuori Como), ho dovuto inevitabilmente riconsiderare l’atto creativo. Avevo solo il computer con il quale ho sperimentato un nuovo approccio all’opera, ho scoperto che può anche essere “immateriale”, mentale, piú intima senza la corporeità e la consistenza dell’oggetto tangibile”. Così Emilio Alberti, scultore e pittore lariano, racconta la sua attività al tempo della pandemia. “Ho creato una serie di opere di “Arte Digitale”, forme e colori da guardare sullo schermo. È una nuova strada che però non si discosta dalle mie tematiche. La restrizione e le limitazioni stimolano la creatività e la ricerca di nuove soluzioni formali, il risultato spesso sorprende lo stesso autore per l’originalità che forse non si sarebbe raggiunta in condizioni normali. La riflessione sul tempo sospeso dell’isolamento, sul tempo rarefatto che a volte sembrava addirittura fermarsi nelle giornate tutte uguali mi ha suggerito questi “Istanti”, momenti congelati, increspature cristallizzate che conservano il ricordo di un moto fluido e vitale”.
Alberti ha partecipato a una mostra in rete dal titolo#lartenonsifermadove ha proposto una delle opere realizzate durante il lockdown. Info suwww.spaziocomel.ite sulla pagina Facebook dello stesso Alberti.
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