Sei anni di condanna, nonostante lo sconto previsto dal rito scelto dalla difesa, l’abbreviato. È la decisione presa dal giudice dell’udienza preliminare di Como, Carlo Cecchetti, a carico di un 48enne residente a Milano e accusato di estorsione in concorso con un complice che aveva già rimediato 9 anni e 4 mesi.
Quest’ultimo, supportato dal primo, avrebbe preteso – con minacce – di essere pagato dall’ex datore di lavoro, dopo che il contratto che lo legava ad una struttura ricettiva dell’Altolago era scaduto. Presunti arretrati per giorni lavorati, che avevano portato a incassare prima 7mila euro, poi a chiederne altri mille. Di quanto stava accadendo era però venuta a conoscenza la Mobile di Como, che dopo aver “controllato” l’ultimo passaggio di denaro, era entrata in azione. In manette era finito un 44enne di Schignano.Il complice era invece emerso in un secondo momento grazie alle indagini della polizia. A scatenare la richiesta di denaro era stato il mancato rinnovo del contratto di lavoro in seguito alle molte assenze.
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