Prima di Natale era finito nei guai un imprenditore cinese della Bassa Comasca
Sono stati diffusi ieri i numeri conclusivi dell’operazione della Guardia costiera denominata “Confine illegale” che aveva toccato anche Como e la Lombardia, oltre ad altre regioni come Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. In totale il blitz – in tutta Italia – ha portato al sequestro di 86 tonnellate di pesce (7 a Como) nel corso di 155 ispezioni. Sono state 92 le sanzioni elevate agli irregolari, per un totale 194 mila euro di multe. Sono sette in tutto le persone iscritte sul registro degli indagati.Come detto, anche la Bassa Comasca era rimasta coinvolta nel blitz: un cittadino cinese, titolare di una deposito di pesce che riforniva molti ristoranti etnici del Nord Italia, era finito nei guai proprio in seguito a “Confine illegale”. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’uomo avrebbe alterato le date di scadenza del salmone che distribuiva dopo averlo importato dalla Norvegia, modificando sull’etichetta (che veniva dunque falsificata) anche il peso. Un modo del tutto illegale per dare nuova “vita” al pesce che era poi stato posto sotto sequestro dalla Procura.
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