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Export, nove mesi in calo per il Lario

L’export comasco ha brillato nel terzo trimestre del 2020, facendo segnare la crescita più alta in Lombardia (+26,8% rispetto al trimestre precedente), ma il bilancio da gennaio a settembre dello scorso anno è negativo, con una flessione del 13,9% rispetto alle esportazioni registrate nei primi nove mesi del 2019. Un calo drastico, conseguenza della pandemia e dei conseguenti lockdown scattati in Italia e nel resto del mondo.Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio di Como e Lecco, nei primi nove mesi del 2020 il territorio lariano nel suo complesso ha esportato merci per 6,6 miliardi di euro, -13% rispetto allo stesso periodo del 2019. Un calo in linea col dato regionale e nazionale, rispettivamente -13,4% e -12,5%. Le importazioni sono ammontate a 3,6 miliardi di euro, in diminuzione del 12,4% (-13,7% il dato regionale e -15,5% quello nazionale).Il saldo della bilancia commerciale di Como e Lecco continua tuttavia a essere positivo, anche se in significativo calo: nei primi nove mesi del 2020 si è attestato a 3 miliardi di euro, contro i 3,4 dello stesso periodo del 2019 (-13,7%).In provincia di Como sia le importazioni che le esportazioni evidenziano cali superiori ai 12 punti percentuali (rispettivamente -12,4% e -13,9%). Peggiora anche la bilancia commerciale comasca: il saldo tra le esportazioni e le importazioni tra gennaio e settembre era pari a 1,87 miliardi di euro nel 2019 ed è sceso a quota 1,58 miliardi nel 2020, con una diminuzione di 293 milioni di euro (-15,6%).Nel terzo trimestre dello scorso anno, come detto, si è notato un deciso miglioramento: rispetto al 2° trimestre del 2020, caratterizzato da oltre un mese di lockdown, Como ha guidato la classifica regionale per crescita delle esportazioni (+26,8%) e ha registrato un contemporaneo incremento delle importazioni pari al 10,2% (4° posto in Lombardia dopo Pavia, Sondrio e Milano).Nei primi nove mesi del 2020 il principale mercato continentale di riferimento per l’economia delle due province lariane rimane quello europeo (che riguarda il 72,8% delle esportazioni e il 72,5% delle importazioni locali), seguito da quello asiatico e da quello americano.I principali Paesi di destinazione dell’export lariano continuano a essere Germania, Francia e Stati Uniti (destinatari rispettivamente del 16,5%, dell’11,8% e del 7,5% del totale delle esportazioni), tutti e tre però con significativi cali. Per le importazioni, dopo la Germania (22,6%) si posiziona la Cina con il 13,1%, seguita dalla Francia con il 6,7% e dalla Spagna con il 6,4%.

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