Categories: Economia

Federcasse, Giovanni Pontiggia nel consiglio nazionale per il triennio 2018-2021

Forte presenza comasca nel consiglio nazionale di Federcasse, la federazione italiana delle banche di credito cooperativo e casse rurali, per il triennio 2018–2021. Un soggetto che rappresenta quasi un milione e trecentomila soci e quindi una fetta importante dell’economia del Paese.L’ingegnere Giovanni Pontiggia, presidente della Banca di Credito Cooperativo Brianza e Laghi, è infatti tra i membri del consiglio nazionale eletto dall’assemblea del 9 novembre scorso.La nomina è avvenuta ieri mattina a Roma in occasione della prima riunione del consiglio stesso. Augusto dell’Erba, presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Castellana Grotte e della Federazione Puglia e Basilicata delle Bcc, è stato confermato alla presidenza.«A livello nazionale – commenta Giovanni Pontiggia – viene sempre più ribadita l’importanza del ruolo delle banche di credito cooperativo. C’è una precisa volontà di continuare il dialogo con il governo per condurre in porto la riforma del settore, in continuità con i risultati portati avanti con il precedente esecutivo».Dicembre, tempo di bilanci. Questo è un anno importante, si direbbe storico per l’ambito comasco e lombardo: “Brianza e Laghi” è il nome scelto per la nuova Banca di credito cooperativo nata dalla fusione della Bcc dell’Alta Brianza con quella di Lesmo, operazione a cavallo di tre province, Como, Monza e Lecco, che dà vita a un nuovo istituto che proprio sul territorio brianzolo intende consolidare e ampliare le proprie attività. La fusione è avvenuta quasi un anno fa. Il progetto di aggregazione, ancorché complesso e impegnativo, ha avuto valenza strategica per consentire un salto di qualità a beneficio della continuità di lungo periodo delle due banche.«Siamo in un periodo di assemblee, ora lavoriamo affinché il 2019 sia l’anno della piena operatività», dice Pontiggia.Che però vede necessaria e urgente una svolta nell’andamento dell’economia nazionale: «Siamo alla stagnazione, c’è da augurarsi che il clima, a mio giudizio surreale, che si è generato nell’ultimo periodo, fatto di tante chiacchiere e di pochi fatti, cessi quanto prima. E lasci posto a una concreta ripresa dell’economia reale; e lo dico nell’interesse della collettività, delle imprese e anche delle banche. Questo continuo attacco agli istituti di credito come fonti di disastri non è affatto salutare: dato che un sistema economico non può fare a meno delle banche e ne siamo perfettamente consapevoli noi delle Bcc, dato che la nostra forza sono la presenza sul territorio e il legame con il tessuto sociale e produttivo locale».

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