Entra nel vivo l’ottava edizione della maratona gastronomica lunga due mesi più attesa in Brianza, ossia ilFestival della cazoeula. Se c’è un piatto che sintetizza un’atavica memoria collettiva legata a un periodo dell’anno, il gelo e il rigore dell’inverno, è proprio la cazoeula, piatto consistente, completo, carico ed esaustivo, da accompagnare a un bel piatto di polenta. Dal 17 gennaio scorso per due mesi, nei 44 ristoranti del territorio aderenti all’iniziativa, chiunque potrà degustare un piatto di cazoeula ed esprimere la sua valutazione. «Cresce quest’anno il numero di ristoratori – commenta l’ideatore del festival, Claudio Bizzozero – tanto che dobbiamo dividerli in 4 finali per 11 chef ciascuna». Regina della kermesse è la ricetta tradizionale brianzola propria di Cantù, senza il salume “verzino”. La prima delle finali va in scena il 19 presso il ristorante Giardinet di Cantù. L’ordine d’uscita di ciascun ristorante sarà sorteggiato la sera stessa in cucina e non sarà noto ai giurati ed ai commensali. Nessun ristoratore potrà accedere nella sala dove saranno riuniti i giurati (a pena di esclusione dalla competizione). Tutti i ristoratori dovranno essere presenti alle ore 19. A giudicarli saranno 10 giurati tecnici e 10 giurati popolari. Ogni commensale assaggerà 11 diversi piatti di cazoeula, per ciascuno dei quali dovrà compilare l’apposita scheda che verrà consegnata la sera stessa. Informazioni sui ristoranti aderenti alla gara gastronomica brianzola sono reperibili sul sito Internet festivaldelacazoeula.it.
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