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Festival dell’Economia a Como: il sì del Comune

Portare il Festival dell’Economia a Como dopo lo sfratto da parte della provincia di Trento.La proposta della comasca Elisabetta Patelli, presidente onoraria di Europa Verde Lombardia, accoglie sempre più pareri favorevoli. Dopo quello giunto dal mondo dell’Università dell’Insubria, anche i rappresentanti istituzionali si fanno avanti.«Perché no, io sono favorevole, abbiamo le competenze e le location adatte»: sono le parole di Livia Cioffi, assessore alla Cultura del Comune di Como.Appoggia l’idea anche il comasco Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale della Lombardia: «Non posso che essere favorevole alla proposta di Elisabetta Patelli, è un festival che avrebbe un’ottima ricaduta sul territorio lariano».«Non conosco i costi, ma stime alla mano occorrerebbe mettere tutti i possibili organizzatori intorno a un tavolo e discuterne, organizzare il festival per esempio al di fuori della stagione turistica sarebbe un punto a favore dello sviluppo del territorio», aggiunge Fermi.«Il Festival dell’Economia di Trento è un’iniziativa di grande profilo che ha ricadute positive sulla città che lo ospita – ha detto Elisabetta Patelli nel suo messaggio lanciato alla città, alle istituzioni, all’amministrazione provinciale, agli enti territoriali e alle Fondazioni locali – È nato dall’idea di mettere a confronto gli economisti con il grande pubblico per rendere il loro linguaggio e le loro idee comprensibili a tutti e ha portato a Trento 50 premi Nobel, ministri ed esperti di fama mondiale».«Due anni fa abbiamo avviato a Como proprio con Boeri e più di mille studenti un progetto sulle competenze di imprenditorialità sostenibile che oggi sono fondamentali nella formazione dei giovani – ha aggiunto Patelli – Credo che la candidatura della nostra città come ospite della manifestazione non possa che essere un segno di grande maturità e lungimiranza».Un’opportunità che ha trovato d’accordo il professor Giuseppe Porro, docente presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università dell’Insubria, che ha auspicato uno sforzo congiunto di pubblico e privato. Uno sforzo che potrebbe risolvere le criticità legate all’organizzazione logistica di un evento internazionale. «Iniziative come queste hanno un costo e richiedono un impegno forte delle istituzioni pubbliche, credo che per l’immagine di Como dovrebbe essere una priorità far convergere tanta gente per studiare e conoscere», le parole del professor Porro.

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