Cause accidentali alla base dell’incendioIn cenere il “Lido” di Argegno. Il sindaco Dotti: «Difficile dire quando e se potrà riaprire»Un rogo immenso, che ha completamente distrutto il chiosco a lago di Argegno, meglio noto come bar “Lido”.Danni che, nonostante le stime siano ancora approssimative, raggiungerebbero i 200mila euro in quella che, tra l’altro, è una struttura comunale.Brutta giornata, quella di ieri, per il paese affacciato sul Lario. Destato in piena notte – intorno alle 3.30 – da un guardiacaccia che, passando nei pressi del porticciolo, ha visto le fiamme alzarsi dal bar a lago. L’immediata chiamata
ai vigili del fuoco ha portato in pochi minuti, sul posto, ben quattro mezzi partiti da Como e da Menaggio. Un lavoro lungo, quello dei pompieri, concluso più di quattro ore dopo ma che tuttavia non è riuscito a limitare i danni in quanto il locale è andato completamente distrutto. Il ferro della struttura si è letteralmente liquefatto per il calore sprigionato dal rogo, tavoli, sedie, frigoriferi, macchine del caffè e quant’altro sono stati letteralmente carbonizzati.Insomma, ieri mattina, il sindaco di Argegno Francesco Dotti – che ha effettuato un sopralluogo sul posto – non ha potuto fare altro che iniziare la conta dei danni che, come detto, sarebbero molto vicini ai 200mila euro tutto compreso, ovvero struttura e macchinari.Il bar, stagionale, era chiuso dalla fine di settembre.«Avevamo parlato nei mesi scorsi di una ristrutturazione – ha commentato ieri il sindaco Dotti, aggirandosi sconsolato tra le macerie ancora fumanti – Adesso è andato tutto distrutto e non sappiamo francamente quanto e se riusciremo ad aprirlo di nuovo. Di sicuro sarà molto difficile riuscirci già per la prossima estate».«Mi hanno avvisato questa notte, poco prima delle 4, di quanto stava avvenendo – ha poi proseguito il primo cittadino – Il chioschetto era di proprietà comunale, affidato in gestione, da anni ormai, ad una famiglia. Ho parlato con i vigili del fuoco e con i carabinieri, sembrerebbe che le fiamme siano partite da un quadro elettrico». Sul posto, in effetti, per tutta la giornata si sono susseguiti sopralluoghi, sia da parte dei vigili del fuoco – che avrebbero individuato in un quadro elettrico il punto di partenza dell’incendio (particolare che farebbe pensare dunque a un cortocircuito) – sia dei carabinieri della compagnia di Menaggio. I vigili del fuoco, per domare le fiamme, hanno lavorato dalle 4 alle 8.
Mauro Peverelli
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