(ANSA) – VENEZIA, 4 GEN – Se il un carico fiscale totale delle nostre Pmi è al 59,1% dei profitti,le controllate in Italia delle multinazionali del web registrano un tax rate del 33,1%. Entrambi i dati sono del 2018. La Cgia rileva che tra i Paesi dell’area euro, i dati di Banca Mondiale dicono che solo la Francia (con il 60,7%) ha una pressione fiscale sui profitti delle imprese superiore all’Italia,contro una media dei 19 Paesi che usano la moneta unica pari al 42,8%.Un dato, quest’ultimo,di oltre il 16% inferiore al dato medio presente in Italia. “Premesso che i dati sono desunti da fonti diverse, quindi non comparabili da un punto di vista strettamente scientifico – dice Paolo Zabeo – è comunque verosimile ritenere che sulle piccole imprese il carico fiscale sia quasi doppio rispetto a quello che grava sui giganti tecnologici presenti in Italia.Un’ingiustizia non tanto perché su questi ultimi grava un peso fiscale relativamente contenuto, ma perchè sulle nostre Pmi il peso delle tasse e dei contributi è tra i più alti in Ue”.
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