Anche la floricoltura lariana risente pesantemente delle ripercussioni causate dall’emergenza per il Coronavirus.Lo spiega Coldiretti di Como e Lecco, con la testimonianza del florovivaista Roberto Magni.«La cartina di tornasole si è avuta con le ultime festività di Ognissanti, con un crollo generale nelle vendite ed in particolare di crisantemi e composizioni che oscilla in media tra il 30% e il 35% in meno rispetto al 2019 con, in alcuni casi, punte anche superiori e fino al 50%, distribuite sia nel comparto produttivo che in quello della vendita al dettaglio».«L’impatto dell’emergenza Coronavirus sulle vendite di fiori nei giorni delle festività di inizio novembre ha colpito in generale la Lombardia e si è reso evidente proprio nelle province settentrionali, dove la vocazione floricola è ancor più marcata» aggiunge il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi.Il sistema lariano è articolato in oltre 1.400 imprese, suddivise tra le province di Como (oltre 950) e Lecco (oltre 450), con quasi 3mila addetti.«Ora si guarda con apprensione alle settimane in vista delle festività di dicembre – conclude Roberto Magni – Un’ulteriore “stretta” nelle misure anti contagio potrebbe pregiudicare il mercato delle stelle di Natale, con effetti ancor più drammatici per il comparto florovivaistico, già piegato duramente dalla scorsa primavera».
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