L’incidente non mortale è del gennaio 2010 a Faloppio
Stava smontando le luminarie che avevano illuminato le notti delle festività natalizie nel comune di Faloppio.Improvvisamente, passando troppo vicino ad un cavo dell’alta tensione, rimase folgorato.Prognosi pesante: 60 giorni. Tuttavia una fortuna, perché sarebbe stato sufficiente qualche centimetro in più per trovarsi di fronte all’ennesimo incidente mortale sul lavoro.Per quel fatto, ieri mattina sono comparsi in aula – a processo per lesioni colpose – tre imputati, ovvero
i componenti del cda dell’azienda per cui lavorava la vittima (un 41enne di Concorezzo).Secondo la Procura di Como, infatti, parte della responsabilità di quanto avvenuto il 12 gennaio 2010 sarebbe a loro ascrivibile. Secondo l’Asl, in particolare, per quel tipo di lavoro – la rimozione delle luminarie – avrebbe dovuto prima essere staccata l’elettricità, in seconda battuta il cavo avrebbe dovuto comunque essere isolato, ed infine il cestello che conteneva l’operaio – che era al lavoro con un collega rimasto a terra – passò troppo vicino all’alta tensione. I tre imputati (una 51enne di Saronno, una 43enne di Seregno e un 27enne di Mariano Comense) sono stati rappresentati ieri mattina in aula dal legale del foro di Como, Marco Franzini.L’udienza è poi stata rinviata all’11 febbraio 2014 per l’audizione di altri testi.In precedenza avevano patteggiato anche il presidente e l’amministratore delegato della ditta per cui lavorava l’uomo di Concorezzo: i due hanno concordato in aprile una pena di 20 giorni a testa poi convertita in 5mila euro di multa.
M.Pv.
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