Folla in piazza Cavour per la Festa della Repubblica. In prima fila le autorità politiche, militari e istituzionali. Numerosi anche i sindaci del territorio con la fascia tricolore in evidenza. La Festa della Repubblica italiana – giunta alla sua 72esima celebrazione – ricorre ogni anno il 2 giugno e ricorda il referendum con il quale nel 1946 si votò per scegliere tra repubblica e monarchia. Come da tradizione la manifestazione si è aperta con la sfilata delle bandiere e dei labari delle associazioni combattentistiche e d’Arma e dei gonfaloni dei Comuni. Subito dopo è stato il momento dei discorsi ufficiali. «Oggi ci troviamo a dover affrontare momenti difficili – ha esordito il prefetto di Como, Bruno Corda – Viviamo in un clima di incertezza per quanto riguarda il lavoro che spesso spinge molto a doversi allontanare da casa per trovare un occupazione o per veder riconosciuta la propria professionalità all’estero. Inoltre, altro tema forte di questi anni è rappresentato dalla necessità di dare il giusto peso alla parole. Purtroppo in una società dove si può dire qualsia cosa nascondendosi dietro l’anonimato, del web ad esempio, è fonte di gravi pericoli. Basti pensare ai fenomeni di cyberbullismo». Parole che hanno preceduto, oltre all’assegnazione di diverse onorificenze, anche la consegna simbolica ai neo diciottenni di una copia della Costituzione.
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