In corpo aveva un tasso di alcol quattro volte oltre quanto consentito dalla leggeNon si era fermato al posto di blocco dei carabinieri in via PiaveSapeva di avere alzato il gomito in modo eccessivo. Forse per questo, all’alt intimato dalla pattuglia dei carabinieri, all’inizio di via Piave a Como, ha deciso di non fermarsi. Ne è nato un inseguimento a folle velocità in pieno centro città, che si è concluso quando in via Morazzone il fuggitivo è uscito di strada con l’auto sbattendo contro il marciapiede e danneggiando le ruote in modo irreparabile. Il movimentato episodio è andato in scena nella notte tra giovedì e venerdìin centro.La pattuglia del Nucleo radiomobile di Como, intorno alle 2, è impegnata in un posto di controllo in via Piave, nei pressi di un locale notturno. All’improvviso sopraggiunge ad alta velocità una Daewoo Matiz. Inevitabilmente viene esposta la paletta ma il conducente – in macchina con un amico – non si ferma all’alt e si allontana accelerando. Ne nasce un inseguimento lungo le vie del centro, con i fuggitivi pedinati dalla “gazzella” dei militari dell’Arma. La Matiz prova a imboccare stradine poco battute, con sempre alle calcagna i carabinieri. Arrivati in via Morazzone, la svolta.Il ragazzo al volante perde il controllo del mezzo e sbatte con la vettura contro un marciapiede facendo scoppiare la ruota anteriore sinistra. Scappare è dunque impossibile. Il passeggero, un 21enne di San Fermo della Battaglia, rimane fermo sul mezzo e attende l’arrivo dei militari, mentre il guidatore non si arrende e, scavalcando l’amico (la sua portiera era rimasta bloccata dallo schianto), scende di corsa e tenta di allontanarsi a piedi.Rincorso dai carabinieri, viene fermato dopo pochi metri. L’esito della notte brava è pesante: il test alcolemico nel sangue risulta positivo con valori quattro volte oltre il limite consentito.La macchina, di proprietà della madre, non è stata confiscata, ma il giovane, un 26enne nato e residente a Como, è stato denunciato in Procura e dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza, inosservanza dell’invito di fermarsi, omesso controllo del veicolo e, buon ultimo, eccesso di velocità.
Mauro Peverelli
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