(ANSA) – FIRENZE, 22 GIU – “Ricordo l’estate in cui ho letto le carte, estate passata spesso a piangere nella mia stanza quando leggevo gli atti riguardanti questi bambini mandati al Forteto”. Così il pm di Firenze Ornella Galeotti, sentita dalla commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti della comunità ‘Il Forteto’. “Mi sono sentita molto sola – ha detto Galeotti -. Molti colleghi mi hanno tolto il saluto, sono diventata il soggetto deviante nell’ambiente fiorentino” giudiziario. “Ho avuto l’appoggio dal 2014 del capo del mio ufficio che è stato importantissimo -ha aggiunto-, il quale ha voluto dare segni di presenza nel processo ed è venuto in udienza varie volte. Poi ci sono stati colleghi, pochi, che mi hanno sostenuta sul piano personale”. Tuttavia, “complessivamente c’era la sensazione che era tutta una sciocchezza, che io ero un’ingenua” e che le presunte vittime “erano dei calunniatori”. Intorno al Forteto c’era “una coltre di consenso che non si riusciva a colpire, anche dopo la sentenza”.
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