Chissà cosa si sarebbe inventato in un anno in cui tutto è rimasto fermo per l’emergenza per il Covid. Avrebbe sì sofferto per lo stop forzato, ma come un prestigiatore avrebbe tirato fuori il famoso coniglio dal cappello.Perché Franco Bettoni era così, incontenibile, un vulcano di idee, sempre pronto a fare qualcosa di nuovo, ad andare a vedere un percorso per una delle sue gare, a parlare con gli amministratori, ad affrontare missioni che sembravano impossibili.Esattamente un anno fa la Federazione ciclistica comasca perdeva il suo storico presidente. «Il mio cuore ogni tanto mi dà qualche problema, e ho bisogno di una fermata ai box. Ma appena esco ci si vede per portare avanti i nostri progetti». Era questa la frase con cui aveva salutato gli amici e le persone con cui era in contatto prima di affrontare cure ospedaliere a cui era abituato. Invece, lunedì 16 dicembre 2019, la sua scomparsa.L’ultima sua uscita ufficiale era stata poche settimane prima agli Stati generali dello sport comasco, organizzati a Villa Olmo dal delegato del Coni di Como Katia Arrighi. Un intervento “alla Franco Bettoni”. Ogni partecipante, infatti, aveva un tempo limitato, ma lui disse tutto quello che aveva da dire. Come del resto ha sempre fatto senza paura anche quando sapeva di risultare scomodo, quando magari dava la sveglia ad affettate conferenze stampa, mettendo in fibrillazione relatori e ospiti.Tra le sue battaglie, quella per fare controlli antidoping anche nelle gare giovanili. E portava sempre con sé gli articoli del Corriere di Como in cui personaggi come Candido Cannavò e Felice Gimondi lo avevano sostenuto.A 78 anni non finiva mai di inventarsi qualcosa. Per esempio, avrebbe voluto portare una tappa del Giro della Provincia per Allievi in Valle Intelvi con partenza da Argegno. Cosa che avrebbe comportato il blocco della Statale Regina in una domenica d’estate. «Ma vediamo come risolvere il problema» diceva. Perché Bettoni trovava sempre la soluzione.Quando il Piccolo Giro della Provincia Under 23 passò in provincia di Lecco, la cosa gli diede grande delusione. Su suggerimento di un amico giornalista organizzò in poche settimane la risposta: una nuova corsa per Under 23 con arrivo sul Muro di Sormano. Fatto che non fu indifferente a Rcs Sport, che ha poi deciso di far tornare sulla terribile salita il Giro di Lombardia, dopo aver visto che la strada era utilizzabile e poteva ancora fare la differenza nella “classica delle foglie morte”.La Federazione ciclistica comasca per un anno è rimasta senza presidente; proprio pochi giorni fa l’elezione di Arif Messora in una riunione al Museo del Ciclismo al Ghisallo, proprio dove Bettoni ha fatto terminare il Giro Allievi 2019, realizzando quello che era un suo grande desiderio. Un passaggio di testimone simbolico nel nome di un personaggio la cui opera non sarà dimenticata.
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