L’emergenza Covid-19 ha colpito pesantemente anche i frontalieri, uno su dieci avrebbe infatti già “cessato involontariamente il rapporto di lavoro”.Sono circa 6mila, secondo la Cisl Lombardia le persone rimaste a casa senza prospettive di riavere nel breve periodo il loro lavoro.«Si tratta prevalentemente di lavoratori stagionali del settore turistico e lavoratori somministrati impiegati in vari settori – spiega Mirko Dolzadelli, responsabile Cisl per i frontalieri nel Consiglio generale degli italiani all’estero – per loro abbiamo chiesto l’estensione delle misure previste per le lavoratrici e i lavoratori italiani contenute nel Decreto Legge “Cura Italia”».La Cisl insiste inoltre perché vengano adottate le misure a salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori introdotte in Italia e nello stesso Canton Ticino anche nei Grigioni e nel Vallese, dove operano altri frontalieri.
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