In Lombardia fino ad ora sono state accolte sette famiglie in fuga dall’Afghanistan, per un totale di 22 persone. È il comasco Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, a spiegare le modalità di evacuazione dopo la presa dell’Afghanistan da parte dei talebani. «In questo momento il ponte aereo Kabul-Kuwait-Fiumicino sta portando in Italia tutti i collaboratori afgani che hanno aiutato il contingente italiano in questi vent’anni e le rispettive famiglie: 228 persone sono state già collocate in Italia. In Lombardia sono arrivate 7 famiglie per un totale di 22 persone». Questa è la macchina dell’emergenza. Poi, nelle parole di Molteni, c’è spazio per una considerazione politica. «È doveroso accogliere chi ha collaborato con noi a Kabul. Per gli scenari futuri, la gestione e la risposta deve essere internazionale. Anche perché, alla luce dei recenti sviluppi, esiste il rischio di infiltrazioni di soggetti legati al fondamentalismo islamico. Vorremmo una risposta dell’Europa che fatico a pensare arrivi».
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