Fumare al volante, il divieto è arrivato anche qui: una sigaretta ti costa 500€ | Se ti scoprono finisci nei guai

Due agenti della Polizia municipale che fanno una multa

Codice della Strada - corrieredicomo.it

Il tema del fumo in auto torna sotto i riflettori, perché le norme che regolano quando è vietato accendere una sigaretta stanno diventando sempre più rigide

Nell’ultimo periodo la sicurezza stradale ha assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico, con particolare attenzione alle distrazioni alla guida. Accanto all’uso dello smartphone e alla gestione dei dispositivi multimediali di bordo, anche il gesto apparentemente innocuo di fumare sta finendo nel mirino delle autorità.

Una sigaretta accesa in un contesto sbagliato può infatti essere considerata un rischio concreto per la propria incolumità e per quella degli altri passeggeri in auto.

Le nuove campagne informative hanno evidenziato come l’atto di fumare possa ridurre la capacità di reazione del conducente, aumentare i tempi di risposta e generare situazioni di pericolo, soprattutto in condizioni di traffico intenso.

Da qui la spinta a chiarire, una volta per tutte, quando il fumo in auto sia vietato, anche se il veicolo è fermo, e quali sanzioni possono scattare in caso di controllo. Un quadro che in molti ignorano o sottovalutano, ma che può costare caro.

Le regole da conoscere: quando fumare in auto diventa un illecito

Secondo quanto stabilito dalla normativa italiana, è vietato fumare in auto in presenza di minori o di donne in gravidanza. Si tratta di un divieto che vale sempre, indipendentemente dal fatto che l’auto sia in movimento o parcheggiata. La tutela della salute dei passeggeri considerati più vulnerabili è infatti prioritaria, e qualsiasi esposizione al fumo – anche involontaria – può essere sanzionata. Le multe possono raggiungere cifre significative e, nei casi più gravi, superare anche i 500 euro.

La legge non si limita però al divieto generico: prevede che il conducente debba mantenere un comportamento tale da evitare qualsiasi fonte di distrazione. Ciò significa che, in determinate situazioni, l’atto stesso di fumare potrebbe essere interpretato come una condotta che compromette la sicurezza. Un agente potrebbe contestare la violazione se ritiene che la sigaretta abbia interferito con la guida, e questo vale sia in viaggio sia durante una sosta in condizioni di traffico attivo. È un aspetto spesso ignorato, ma che rientra nelle valutazioni legate alla prudenza e alla capacità di controllo del mezzo.

Sigaretta spezzata
Sigaretta spezzata (canva) corrieredicomo.it

Perché rischi così tanto: i controlli e le conseguenze per gli automobilisti

Ciò che sorprende molti automobilisti è che le verifiche possono scattare anche in contesti che sembrano innocui. Se l’auto è ferma al semaforo, in coda o in un’area di sosta non isolata, un agente può ritenere la sigaretta una distrazione, soprattutto se comporta l’uso di una mano sola in un momento cruciale. In questi casi il rischio di sanzioni aumenta e non riguarda soltanto il divieto di fumare con passeggeri vulnerabili, ma l’eventuale violazione delle norme sul comportamento alla guida.

Le autorità ricordano che l’obiettivo non è colpire chi fuma, bensì garantire una maggiore sicurezza in strada. La legge viene percepita come severa e in alcuni casi crea dubbi interpretativi, ma punta a ridurre ogni potenziale pericolo. In un periodo in cui la prevenzione è centrale, la sigaretta accesa può trasformarsi in un gesto costoso e rischioso. Basta poco per incorrere in una sanzione, e a farne le spese è proprio chi non immagina che un’abitudine quotidiana possa diventare oggetto di multa. Meglio dunque conoscere le regole e agire con prudenza, perché una disattenzione da nulla può trasformarsi in un problema ben più serio.